Per il massacro avvenuto ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è arrivata la condanna per la giovane coinvolta nella tragedia. Il giudice per i minorenni ha inflitto una pena di 12 anni e 8 mesi alla 17enne che, insieme al padre Giovanni Barreca e a una coppia di amici ossessionati da rituali religiosi, ha ucciso la madre e i due fratellini durante quello che sarebbe stato un rito di esorcismo. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna più severa, pari a 18 anni. La ragazza è stata riconosciuta colpevole di omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere.
I delitti risalgono a un anno fa e si sono consumati all’interno della villetta di famiglia, trasformata nel teatro di una serie di violenze atroci. Per giorni, la giovane, il padre e la coppia avrebbero sottoposto i familiari a torture, convinti di doverli liberare da presenze demoniache. Secondo gli inquirenti, la dinamica dei fatti non lascia spazio a dubbi sulla premeditazione e la crudeltà con cui è stato portato avanti il macabro rituale.
Mentre il muratore e i due complici sono sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Palermo, oggi si è svolta la prima udienza nei loro confronti. La figlia, unica minore del gruppo, ha seguito un percorso giudiziario separato e ha sempre ammesso il proprio coinvolgimento nei crimini.
A dare l’allarme erano stati gli stessi responsabili. La notte successiva agli omicidi, il padre della ragazza chiamò i carabinieri e si consegnò spontaneamente. Quando i militari fecero irruzione nell’abitazione, trovarono la 17enne che dormiva nella sua stanza, apparentemente ignara dell’orrore che si era consumato poco prima.
