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Morta Sabrina Minardi, compagna del boss della banda della Magliana e testimone nel caso Orlandi

Pubblicato: 08/03/2025 15:59

Sabrina Minardi, ex moglie del calciatore Bruno Giordano e compagna del noto boss della banda della Magliana, Enrico “Renatino” De Pedis, è morta ieri, 7 marzo, all’età di 65 anni, nella provincia di Bologna. La sua morte arriva dopo una vita segnata da legami con personaggi controversi e da un ruolo chiave nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, il caso che ha scosso l’Italia e il Vaticano.

Le rivelazioni sul caso Orlandi

Il nome di Sabrina Minardi è legato indissolubilmente alla scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983. Le sue dichiarazioni, risalenti al 2006, portarono a una nuova inchiesta sul caso, con l’apertura di una seconda indagine. Le sue testimonianze furono cruciali per individuare nuovi indagati: tra questi, l’autista di fiducia di De Pedis, Sergio Virtù, Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni. Inoltre, Minardi riconobbe la voce del telefonista che, sei giorni dopo la scomparsa di Emanuela, aveva chiamato la famiglia Orlandi.

La morte e il ricordo di una figura controversa

La giornalista Raffaella Notariale, che con Minardi aveva scritto il libro “La Supertestimone del Caso Orlandi“, ha annunciato la sua morte sui social, descrivendola come una persona che “era morta serenamente come chi sa di aver detto la verità”. Notariale ha raccontato che Minardi si era recata dal parrucchiere poco prima della sua morte, facendosi bionda in vista di un incontro con i suoi affetti più cari. È deceduta nel sonno, lasciando un vuoto sia umano che professionale, come sottolineato dalla Notariale, che ha anche rimarcato la mancata attenzione istituzionale su alcune verità cruciali emerse nel caso Orlandi.

Il passato turbolento e le condanne

Minardi aveva già avuto a che fare con la giustizia: nel 2010, fu arrestata per cumulo di pene, a seguito di cinque condanne definitive. Condanne per reati di vario tipo, che portarono il tribunale di Sorveglianza a disporre la sua detenzione, con la possibilità di scontare sei mesi in una comunità di recupero grazie a uno sconto di pena. Questo episodio fu solo un capitolo della sua vita, già segnata dalla vicinanza a personaggi della malavita romana, come il boss De Pedis, ucciso nel 1990.

La morte di Sabrina Minardi chiude un capitolo della storia giudiziaria e criminale della capitale, ma lascia aperte le domande e i misteri legati al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, un enigma che continua a suscitare interrogativi anche dopo decenni.

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