
La rete autostradale italiana si dota di un nuovo strumento per il controllo della velocità. Dal 7 marzo è entrato in funzione il sistema Tutor 3.0 su 26 nuovi tratti distribuiti lungo sei arterie autostradali. Questo aggiornamento riguarda alcune delle autostrade più trafficate, come l’A1, l’A14 e l’A27, e rappresenta un ulteriore passo avanti nel monitoraggio della velocità media dei veicoli. L’obiettivo è ridurre il rischio di incidenti legati all’eccesso di velocità, migliorando la sicurezza stradale.
La copertura del sistema
Con l’attivazione di questi nuovi dispositivi, il sistema di sorveglianza si estende complessivamente su 178 tratte autostradali, coprendo circa 1800 km di rete. Il Tutor è frutto della collaborazione tra il gestore autostradale e la Polizia di Stato, che ne cura la gestione e la programmazione dei controlli.
L’efficacia nella riduzione degli incidenti
Dal suo debutto nel 2005, il Tutor ha contribuito a un significativo cambiamento nel comportamento degli automobilisti. Secondo la Polizia, il sistema ha portato a «un drastico calo dell’incidentalità dovuto alla diminuzione della velocità di picco e di quella media», grazie alla sua capacità di individuare e sanzionare i comportamenti pericolosi.
Le nuove tratte sorvegliate
Le 26 nuove installazioni sono così suddivise: 7 sulla A1 Milano-Napoli, di cui 4 tra Chiusi e Monte San Savino in entrambe le direzioni, 1 tra Castelnuovo di Porto e Settebagni verso Roma e 1 tra l’Area di Servizio Tevere e Fabro in direzione Firenze. Cinque tratte sulla A27 Mestre-Belluno, tra il bivio con l’A4 e lo svincolo con la Pedemontana; altre 5 sulla A9 Lainate-Como-Chiasso, tra Saronno e Lomazzo Nord. Ancora, 4 tratte sulla A14 Bologna-Taranto, tra Pesaro e Rimini Sud; e 5 sulla A11 Firenze-Pisa Nord, tra Montecatini e Prato Est.
L’elenco completo dei dispositivi attivi è disponibile sul sito della Polizia di Stato: www.poliziadistato.it.