
Gli Stati Uniti hanno informato i loro alleati dell’intenzione di interrompere la partecipazione alla pianificazione di future esercitazioni militari in Europa, secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Expressen. Questo blocco non si applica alle esercitazioni già previste per il 2025, ma se dovesse essere confermato, avrebbe un impatto significativo sulla cooperazione difensiva nel continente, costringendo paesi come la Svezia e altri membri della Nato a pianificare esercitazioni senza la partecipazione degli Usa o con la presenza di sole piccole unità americane.
Il possibile ritiro delle truppe americane dalla Germania
Parallelamente, l’amministrazione di Donald Trump starebbe valutando il ritiro di 35.000 soldati americani dalla Germania, nell’ambito della Nato, con l’ipotesi di trasferirli in Ungheria. La notizia, riportata dal quotidiano britannico The Telegraph, si basa su fonti vicine all’amministrazione statunitense. La decisione potrebbe essere motivata dalla crescente irritazione di Trump nei confronti dei leader europei, accusati di voler “spingere per la guerra”. Se confermato, il trasferimento delle truppe in Ungheria segnerebbe un ulteriore strappo nei già fragili equilibri all’interno della Nato. Viktor Orbán, il premier ungherese, ha recentemente opposto resistenza agli aiuti europei per l’Ucraina, ribadendo la sua politica di distacco da Bruxelles e il suo atteggiamento più conciliante verso Mosca.
La mossa potrebbe segnare un’inversione di rotta nella difesa occidentale
Se il piano dovesse proseguire, il ritiro delle forze americane dalla Germania potrebbe ridurre significativamente la presenza militare degli Stati Uniti nel cuore dell’Europa, con ripercussioni sulla strategia difensiva della Nato e sulle relazioni con gli alleati europei. Questo rappresenterebbe un segnale forte in vista di una possibile nuova amministrazione Trump, che ha già criticato in passato la dipendenza militare ed economica dell’Europa dagli Stati Uniti.
La presenza militare americana in Europa dal 1945 a oggi
L’impegno militare degli Stati Uniti in Europa ha radici che risalgono alla Seconda guerra mondiale, quando gli Usa giocarono un ruolo chiave nella liberazione del continente. Dopo la fine del conflitto, la crescente minaccia sovietica portò alla creazione della Nato nel 1949, con gli Stati Uniti che mantennero una forte presenza militare in Europa. Nel corso degli anni, in particolare durante la Guerra Fredda, le forze americane si concentrarono in Germania Ovest. Con la fine del blocco sovietico e l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, gli Stati Uniti hanno continuato a rafforzare la loro presenza, soprattutto nell’Europa dell’Est.
Se il ritiro delle truppe americane dalla Germania venisse confermato, ciò potrebbe segnare un punto di svolta nella politica di difesa occidentale, riorientando gli equilibri geopolitici e sollevando nuove interrogative sul futuro della Nato.