
A Limena, in provincia di Padova, si chiarisce il movente dietro l’omicidio di Franco Bernardo Bergamin, l’uomo di ottant’anni trovato morto avvolto in sacchi della spazzatura, con il corpo nascosto in un armadio e circondato da bottiglie di profumo. Il delitto sembra essere legato a una disputa sulle bollette non pagate. Alessio Battaglia, quarantenne originario di Trieste, è stato arrestato per l’omicidio volontario di Bergamin, e la sua figura emerge come quella di una persona con un passato turbolento e una personalità problematica.
Negli ultimi mesi, Bergamin aveva ospitato Battaglia e la sua compagna, entrambi originari del Friuli Venezia Giulia. Tuttavia, Battaglia non contribuiva alle spese domestiche, che gravavano interamente su Bergamin. A metà febbraio, quest’ultimo aveva iniziato a chiedere a Battaglia di partecipare al pagamento delle bollette, che erano aumentate a causa della presenza di tre persone in casa.
Nei giorni precedenti al delitto, i due uomini avevano avuto diverbi accesi sul pagamento delle bollette. Alcuni vicini hanno riferito di aver visto Bergamin con lividi sulla testa, suggerendo un possibile comportamento violento da parte di Battaglia. Gli investigatori hanno quindi sequestrato i telefoni cellulari dei due coinvolti per cercare prove aggiuntive.
Battaglia ha poi confessato l’omicidio, spiegando che la notte del 22 febbraio, durante una violenta lite, avrebbe colpito Bergamin, fratturandogli il collo e causandone la morte immediata. La compagna di Battaglia, presente quella notte, non sarebbe coinvolta nel crimine, ma potrebbe aver sentito la colluttazione.
Dopo il delitto, Battaglia ha nascosto il corpo di Bergamin in due sacchi della spazzatura e lo ha messo nell’armadio, cospargendo la stanza di profumo e sigillando la porta con nastro adesivo. I due sono rimasti nell’appartamento per tre giorni prima di fuggire in Friuli Venezia Giulia. Battaglia è stato arrestato a Monfalcone il 6 marzo e, dopo essere stato portato a Padova, ha confessato il delitto.
La sua versione però non ha convinto gli investigatori, poiché l’autopsia ha rivelato che Bergamin è stato ucciso con una mossa violenta, fratturandogli il collo e una vertebra lombare, probabilmente con un calcio. Gli investigatori stanno ora cercando di determinare se Bergamin sia stato avvelenato o drogato. I sacchi e gli abiti della vittima saranno inviati al RIS di Parma per ulteriori analisi.
Battaglia ha precedenti penali e una recente denuncia per maltrattamento, e non ha un lavoro né una residenza fissa.