
La politica di Donald Trump nei confronti della Russia sta regalando a Vladimir Putin vantaggi strategici che il Cremlino inseguiva da anni. Questa è la tesi dell’ex comandante supremo della NATO Phil Breedlove, secondo cui le recenti scelte americane stanno indebolendo l’Occidente nel negoziato sul futuro dell’Ucraina. Se gli Stati Uniti continuano a trattare Mosca come un interlocutore privilegiato, escludendo Europa e Kiev, il rischio è quello di legittimare le pretese russe senza ottenere nulla in cambio.
Le due grandi concessioni americane a Putin
Secondo Breedlove, Trump ha già fatto due enormi regali a Mosca. Il primo è accettare che la Russia possa decidere il futuro dell’Europa trattando solo con Washington, senza coinvolgere i partner europei. Il secondo è aprire un negoziato sul futuro dell’Ucraina senza includere Kiev, come se fosse un semplice affare tra superpotenze. Questi due errori riscrivono la postura occidentale, riportandola alla logica delle sfere di influenza, dove le grandi potenze ridisegnano i confini a scapito delle nazioni più piccole.
La Russia ha più bisogno di una tregua rispetto all’Ucraina
L’idea che Mosca stia vincendo sul campo è fuorviante. In realtà, è la Russia ad avere un disperato bisogno di un cessate il fuoco. Negli ultimi giorni, l’esercito russo ha subito arretramenti significativi nel Donbass e ha persino chiesto aiuto alla Corea del Nord per inviare truppe nel Kursk, una regione sul territorio russo. Se un Paese ha bisogno di truppe straniere per difendere il proprio suolo, è un segnale di estrema difficoltà. Putin sa di non poter sostenere un conflitto ad alta intensità per molto più tempo e vuole sfruttare il negoziato per ottenere una pausa, riorganizzarsi e tornare a colpire.
L’errore strategico dell’Occidente
Se l’Occidente cede ora, concederà a Putin il tempo necessario per rafforzarsi. Breedlove avverte che se l’Ucraina smette di ricevere aiuti, sarà costretta a cedere territorio, mentre la Russia userà ogni tregua per riorganizzare le sue forze. La storia ha già dimostrato che Mosca sfrutta le pause per preparare nuove offensive, come avvenuto con gli accordi di Minsk nel 2015. Un negoziato senza pressione militare ed economica è solo una resa mascherata.
L’Europa deve reagire e sfruttare i fondi russi congelati
Se gli Stati Uniti scelgono di arretrare, l’Europa non può restare spettatrice passiva. Per Breedlove, la risposta giusta è chiara: rafforzare la propria difesa e utilizzare i capitali russi congelati per sostenere Kiev. Parliamo di oltre 300 miliardi di dollari bloccati in Occidente, risorse fondamentali per aiutare l’Ucraina e potenziare le difese dei Paesi europei.
Putin non cerca la pace, ma tempo per riorganizzarsi
L’errore più grande sarebbe pensare che Putin voglia la pace. In realtà, cerca solo il tempo necessario per riorganizzarsi e tornare a colpire. Se l’America si chiama fuori dal conflitto, sarà l’Europa a dover sostenere il peso di una nuova sfida alla sua sicurezza. Il passato insegna che fermare un aggressore con le mezze misure è impossibile: o si accetta di opporsi con decisione, o si concede a Putin la possibilità di tornare più forte.