
Bruno Conti, simbolo eterno della Roma, ha trascorso ben 50 anni a Trigoria tra calciatore, allenatore e dirigente. L’ex campione del mondo del 1982 ha raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport non solo la sua carriera, ma anche la dura battaglia contro un tumore al polmone.
La malattia e la lotta contro il tumore
Due anni fa, a Conti è stato diagnosticato un tumore al polmone. Un periodo difficile per Marazico, che ha affrontato la malattia con determinazione e oggi può dire di averla sconfitta. “Devo ringraziare il mio medico di famiglia, il dottor Camilli, che si è accorto subito della mia tosse persistente, e il professore Rendina del Sant’Andrea per le cure che hanno funzionato. Ora però sto bene, gli esami sono tutti a posto. E posso dire che mi è riuscito un altro dribbling” – ha dichiarato l’ex numero 7 giallorosso.
Il sostegno della Roma
Durante la sua battaglia, Conti ha ricevuto grande supporto anche dalla società giallorossa. In particolare, ha voluto ricordare la vicinanza del presidente Dan Friedkin: “Il presidente voleva portarmi a sue spese negli Stati Uniti: conservo le sue affettuose lettere”.
Una carriera leggendaria
Nato a Nettuno il 13 marzo 1955, Bruno Conti è approdato alla Roma nel 1972 dopo le giovanili dell’Anzio. Da calciatore ha conquistato cinque Coppe Italia e il leggendario scudetto del 1982/1983. Indelebile anche il ricordo della finale di Coppa dei Campioni persa ai rigori contro il Liverpool all’Olimpico.

Dopo il ritiro nel 1991, Conti ha allenato le giovanili e, per un breve periodo, anche la prima squadra della Roma. Successivamente, ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’area tecnica e del settore giovanile fino all’aprile del 2016. Un legame indissolubile quello tra Bruno Conti e la Roma, una storia di passione e fedeltà che dura da mezzo secolo.