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Donna uccide la madre strangolandola, poi chiama la polizia in lacrime: “Venite”

Pubblicato: 10/03/2025 10:59

Un tragico delitto ha sconvolto la comunità di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo. Nella mattina di domenica 9 marzo, Giuseppina Martin, 66 anni, ha chiamato il numero di emergenza 112 con una drammatica confessione: “Venite, ho ucciso mia mamma”. Poche parole, pronunciate tra le lacrime, che hanno segnato l’inizio di una vicenda inquietante e ancora tutta da chiarire.

La vittima è Mirella Del Puglia, 92 anni, trovata priva di vita nel letto dell’abitazione situata nel quartiere Bani. I soccorritori giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Secondo i primi rilievi, sul corpo dell’anziana sarebbero stati riscontrati segni compatibili con uno strangolamento. La figlia avrebbe ammesso di aver utilizzato un foulard per compiere il gesto, probabilmente mentre la madre dormiva.

Una convivenza difficile, ma senza segnali premonitori

Mirella Del Puglia si era trasferita da alcune settimane a casa della figlia e del genero, non essendo più autosufficiente a causa dell’età e dei problemi di salute. Secondo quanto emerso finora, non risultano segnalazioni di maltrattamenti o conflitti familiari che potessero anticipare una simile tragedia. Tuttavia, gli inquirenti stanno analizzando le dinamiche all’interno della famiglia per comprendere se tensioni latenti o situazioni di stress possano aver innescato il gesto estremo.

Dopo il fermo, Giuseppina Martin ha accusato un malore ed è stata accompagnata in pronto soccorso prima di essere condotta nel carcere femminile di Sollicciano, a Firenze, in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice. Il suo primo interrogatorio si è protratto per ore, ma resta da chiarire il movente del gesto, su cui gli investigatori mantengono il massimo riserbo.

Accertamenti in corso e autopsia sulla salma

La salma dell’anziana è stata trasferita in obitorio e, con ogni probabilità, sarà disposta un’autopsia per chiarire definitivamente le cause del decesso e confermare le modalità dell’omicidio. Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori accertamenti e un nuovo interrogatorio della figlia, che potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.

L’intera comunità è scossa da quanto accaduto. Un dramma familiare che solleva interrogativi profondi e dolorosi, e che lascia emergere ancora una volta la fragilità che può celarsi dietro le mura domestiche.

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