
Al Carnevale Liberato di Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, è accaduto di nuovo. Un fantoccio di cartapesta raffigurante Giorgia Meloni è stato dato alle fiamme alla fine della festa. Lo scorso anno si era verificato un episodio simile, scatenando reazioni contrastanti in tutta Italia.
Leggi anche: Migranti, nuovo regolamento Ue: rimpatri comuni e divieto d’ingresso
Il fantoccio in una scatola di Barbie con la scritta “Fascio di Luce”
Il bammoccio, come viene chiamato nel dialetto locale, rappresentava la premier all’interno di una scatola di Barbie, con il braccio destro alzato sopra la scritta “Fascio di Luce”. La tradizionale filastrocca che accompagna il rogo era interamente dedicata al governo Meloni.
A rendere ancora più ironico il rito c’era un grande razzo di cartone dedicato a Elon Musk, che ha attirato l’attenzione del pubblico prima di essere anch’esso incendiato.
Le origini del Carnevale Liberato e il suo spirito anticlericale
Il Carnevale di Poggio Mirteto nasce per ricordare un evento storico: il 24 febbraio 1861, una rivolta popolare portò il piccolo borgo a dichiararsi libero dallo Stato Pontificio e ad unirsi al Regno d’Italia.
Per questo motivo la manifestazione mantiene un carattere anticlericale e si celebra nella prima domenica di Quaresima. Nel 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, il regime fascista vietò il carnevale. Solo nel 1977, un’associazione locale riprese la tradizione, affidando poi l’organizzazione al Circolo Arci di Poggio Mirteto, che ancora oggi cura l’evento.
Polemiche e reazioni
Anche lo scorso anno il fantoccio rappresentava Giorgia Meloni, scatenando reazioni in tutta Italia. L’episodio ha riacceso il dibattito sul confine tra satira e rispetto delle istituzioni, dividendo l’opinione pubblica tra chi lo considera una tradizione goliardica e chi invece una mancanza di rispetto nei confronti della presidente del Consiglio.