
Un appuntamento davvero sentito, il Festival di Sanremo, per gli artisti in gara. Come una finale della Coppa del Mondo per un calciatore, si è detto spesso. Paragone probabilmente esagerato, ma per Fedez l’edizione 2025 della kermesse musicale ha sicuramente rappresentato qualcosa di davvero speciale. Un momento cruciale della sua vita e della sua carriera, con la musica tornata protagonista della sua vita dopo le tante vicissitudini lontane dal palco.
A poco più di un mese dall’evento, Fedez aveva deciso di affidarsi a una mental coach di fama, Nicoletta Romanazzi, molto conosciuta a Brescia. È lei la figura che ha avuto un ruolo fondamentale nell’ascesa di Marcell Jacobs, che grazie a lei – come dichiarato recentemente in “Più”, il podcast di Romanazzi e Mattia Perin, portiere della Juventus – ha superato le sue paure e, in pochi mesi, è passato dall’essere un incompiuto a diventare due volte campione olimpico a Tokyo (la sua agenzia di comunicazione era la Dome, gestita dalla madre del cantante, ma la rottura tra loro ha avuto ripercussioni legali).
Dietro la sicurezza che Fedez ha mostrato sul palco, c’è stato un lavoro profondo sulla sua performance. La stessa Nicoletta Romanazzi ha spiegato: «La preparazione è stata a 360 gradi, una squadra intera che si è compattata e focalizzata per supportare Federico affinché potesse portare tutta la sua attenzione solo alla sua prestazione, senza preoccuparsi troppo del resto, ed esprimere la sua arte, ritrovando la sua musica e il suo pubblico parlando di un’esperienza personale molto profonda». La mental coach scende nei dettagli: «Il lavoro è stato lo stesso che faccio con gli atleti che seguo. Abbiamo lavorato sulla capacità di escludere il mondo esterno e portare tutta l’attenzione all’interno, quindi entrare nello stato di flow, in cui tutto fluisce e si possono esprimere al meglio le proprie capacità. Abbiamo lavorato affinché non si facesse condizionare dal giudizio esterno, dai gossip o dalle polemiche, ma rimanesse totalmente focalizzato su quello che voleva portare su quel palco, per se stesso e per tutte quelle persone che avrebbero potuto riconoscersi nel suo vissuto. La sua più grande vittoria è stata riuscire a calcare quel palcoscenico nonostante tutto, ha avuto il coraggio di affrontare i propri demoni: ha cominciato a volersi bene senza aspettare che sia il mondo esterno a farlo, ha ritrovato la musica: questo lo rende veramente felice». Un percorso che continuerà: «Sono felice – dice – che così tante persone abbiano percepito questo grande impegno di Federico e i primi cambiamenti che sta portando nella sua vita. Il viaggio è lungo, ma i primi passi sono stati fatti».