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“Il Grande Fratello va chiuso”: l’esposto del Codacons contro il programma

Pubblicato: 10/03/2025 20:02

Il Codacons ha presentato un esposto contro il programma Grande Fratello, chiedendo la sua sospensione. L’associazione ha richiesto l’intervento dell’Agcom, accusando il reality condotto da Alfonso Signorini, in onda su Canale 5 da settembre, di trasmettere comportamenti violenti. Il motivo principale riguarda il comportamento di uno dei concorrenti, Lorenzo Spolverato, il quale, secondo quanto riportato nel documento diffuso dal giornalista Gabriele Parpiglia, avrebbe mostrato atti di aggressività fisica e verbale, come calci e pugni contro muri e divani, oltre a utilizzare espressioni volgari, soprattutto nei confronti delle donne. Nonostante le numerose richieste di squalifica da parte dei telespettatori, al momento non sono state prese decisioni drastiche.

La richiesta del Codacons di chiusura del programma

Nel documento, l’associazione chiede all’Agcom di prendere “provvedimenti urgenti” e di intervenire per la chiusura del programma, invocando l’articolo 37 del Testo unico per la fornitura di servizi media audiovisivi, che vieta la trasmissione di contenuti violenti in televisione. Il Codacons punta il dito contro Spolverato, accusato di essere uno dei principali responsabili dei comportamenti violenti, in particolare nei confronti delle donne. Nel testo vengono anche citati esempi specifici di atteggiamenti aggressivi, incluso un recente richiamo da parte del conduttore Alfonso Signorini.

I comportamenti di Lorenzo Spolverato al Grande Fratello

All’interno della casa del Grande Fratello, Lorenzo Spolverato sembra godere di una sorta di impunità, con comportamenti violenti che non sembrano essere puniti. In più occasioni, il concorrente ha mostrato atteggiamenti fisici e verbali aggressivi nei confronti degli altri partecipanti. Un episodio recente ha visto Spolverato dare pugni contro il muro nel cuore della notte, disturbando gli altri inquilini. In quell’occasione, Alfonso Signorini lo ha richiamato, sottolineando che, pur essendo finalista, ciò non gli dava il diritto di comportarsi in modo incivile: “Il fatto che tu sia finalista non significa che tu sia esente dal tenere un comportamento educato e civile. Fosse per me ti avrei squalificato”.

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