
Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Bergamo come presunti autori dell’omicidio di Luciano Muttoni, avvenuto nella mattinata di ieri a Valbrembo. I due individui includono un italiano di 23 anni con precedenti penali, residente a Bergamo, e un complice polacco di 22 anni, abitante in provincia di Monza Brianza.
Il primo dei fermati ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ammettendo le sue colpe e fornendo indicazioni per il ritrovamento del giubbotto sporco di sangue, di documenti sottratti alla vittima e dell’arma utilizzata, una pistola scacciacani con cui ha colpito la vittima alla testa in più occasioni, oltre a picchiarla con pugni e calci, provocandole ferite letali.
Il secondo uomo è stato arrestato questa mattina all’interno di una comunità terapeutica nella provincia di Monza Brianza, dove lavorava come educatore. Anche lui ha fornito dichiarazioni spontanee che coincidono con quelle del primo sospettato.
I due presunti colpevoli, dopo aver lasciato il luogo del delitto a bordo dell’auto della vittima, avevano anche rubato il telefono, alcune carte di credito e una somma di denaro. Si sono poi disfatti di parte della refurtiva e dell’arma gettandoli nei campi e nei boschi tra Valbrembo e Solza.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono iniziate subito dopo il ritrovamento del cadavere, con la ricerca dell’auto della vittima, non vista parcheggiata nei giorni precedenti. Fortunatamente, una pattuglia dei carabinieri di Monza Brianza aveva fermato l’auto della vittima la notte tra sabato e domenica, trovando a bordo quattro individui sospetti, denunciandoli per ricettazione.
Grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte, è stato possibile identificare il presunto assassino come il conducente del veicolo sequestrato. Il giovane è stato raggiunto a Monza dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo e, durante l’interrogatorio, ha confessato l’omicidio, dichiarando di aver agito per rapina e di aver colpito la vittima durante un tentativo di reazione.
Sulla base delle informazioni raccolte, le indagini si sono concentrate sul complice. Durante la notte, sono state interrogate diverse persone presso la stazione dei carabinieri di Villa d’Almè, e grazie alle loro dichiarazioni, è stato possibile identificare il secondo sospettato.
Le prove raccolte dai carabinieri hanno confermato le confessioni dei presunti autori del crimine. Nel pomeriggio, il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha emesso un decreto di fermo per entrambi i sospettati, che attualmente si trovano in carcere in attesa dell’udienza di convalida da parte del Giudice per le indagini preliminari. Le indagini continuano per verificare eventuali ulteriori responsabilità di altre persone coinvolte o che abbiano facilitato la commissione del reato.