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Sette frati perdono la vita in un tragico incidente: comunità sotto shock

Pubblicato: 05/05/2025 23:58

Una drammatica notizia scuote la comunità francescana: sette frati hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto nei giorni scorsi. L’impatto, descritto dai religiosi come violentissimo, ha colpito duramente non solo l’Ordine a cui appartenevano, ma anche le comunità in cui operavano e i fedeli che li conoscevano. I religiosi coinvolti facevano parte della Custodia dedicata ai santi Francesco e Chiara, ed erano in viaggio per un’attività comunitaria quando è avvenuto lo schianto.

Il bilancio è pesantissimo: sette i religiosi morti sul colpo, altri sei sono rimasti feriti in modo grave. Sono stati trasportati d’urgenza in ospedale e risultano ancora sotto osservazione. La notizia è stata confermata con una nota ufficiale diffusa dalla comunità religiosa il giorno successivo alla tragedia.

Il dramma lungo il tragitto tra due Stati federali

Il gruppo di tredici frati stava viaggiando dallo Stato di Enugu verso quello di Cross River quando, per cause ancora in fase di accertamento, il veicolo su cui viaggiavano è rimasto coinvolto in un grave incidente. I religiosi avevano lasciato la comunità locale per dirigersi verso Obudu, ma non sono mai arrivati a destinazione. I sette frati deceduti sono stati identificati con nomi e cognomi dalle autorità ecclesiastiche e civili, mentre i feriti sono stati soccorsi dai servizi medici locali e affidati alle cure dell’ospedale di Enugu.

Una storia di missione e sacrificio

L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini ha radici profonde nel territorio. Attualmente, i religiosi sono presenti in sei diverse circoscrizioni ecclesiastiche del Paese: Onitsha, Enugu, Ibadan, Lagos, Benin e Uyo. Nonostante le difficoltà storiche, la loro presenza si è rafforzata nel tempo, fino a diventare un punto di riferimento per molte comunità. La missione dei frati in questa parte dell’Africa risale addirittura al XVII secolo, anche se solo nel secolo scorso, grazie all’impegno dei cappuccini provenienti dalla Toscana, si è consolidata in maniera stabile.

La custodia religiosa locale è tuttora legata alla Provincia toscana, a conferma di un legame profondo tra il servizio religioso in Italia e l’attività missionaria all’estero. La tragedia del 3 maggio ha colpito al cuore una comunità attiva, dedita alla preghiera e all’aiuto del prossimo.

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