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Omicidio di Chiara Poggi, chi è Andrea Sempio: perché era già stato indagato (e archiviato)

Pubblicato: 11/03/2025 16:34

A distanza di diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco torna a riempire le cronache giudiziarie. Andrea Sempio, all’epoca diciannovenne e amico del fratello della vittima, è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati. La sua posizione era già stata oggetto di indagini tra il 2016 e il 2017, a seguito di un esposto presentato dalla difesa di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione nel 2015. Allora, però, la Procura di Pavia aveva archiviato il procedimento a carico di Sempio.

Nel decreto di archiviazione del 28 marzo 2017, il giudice per le indagini preliminari Fabio Lambertucci aveva escluso qualsiasi coinvolgimento di Sempio nell’efferato delitto del 13 agosto 2007. La consulenza genetica commissionata dalla difesa Stasi, che sosteneva la presenza del DNA di Sempio sotto le unghie di Chiara, era stata ritenuta priva di valore scientifico e viziata sin dalla formulazione del quesito.

Secondo il gip e i pm, l’eventuale presenza di tracce genetiche poteva essere spiegata da un uso condiviso del computer di casa Poggi da parte del fratello di Chiara e dei suoi amici, tra cui lo stesso Sempio. Inoltre, veniva escluso un possibile movente e si sottolineava l’assenza di una relazione stretta tra Chiara e Andrea, elemento che avrebbe potuto giustificare la fiducia dimostrata nell’aprire la porta di casa.

Il giudice aveva inoltre respinto l’ipotesi di un interesse sentimentale o un impulso di natura sessuale, considerandoli privi di riscontri oggettivi. Le modalità brutali dell’omicidio, secondo la ricostruzione giudiziaria, sarebbero compatibili solo con un rapporto di intimità consolidata, del tutto assente tra la vittima e Sempio.

Nonostante queste conclusioni, la Procura torna ora a mettere sotto esame la figura di Sempio. A riaccendere l’attenzione sarebbe stata una nuova iniziativa della madre di Alberto Stasi, che continua a sostenere l’innocenza del figlio.

Le coincidenze su Facebook e i dubbi mai sopiti

A far discutere nuovamente è anche un episodio avvenuto nel dicembre 2014, quando il giorno stesso della condanna di Stasi in appello, Sempio pubblicò sul suo profilo Facebook un disegno raffigurante due figure simili ad Alberto e Chiara, accompagnato da citazioni tratte dal Piccolo Principe, il libro preferito di Stasi. Frasi come “L’essenziale è invisibile agli occhi” e “Non dimenticare il mio segreto” alimentarono sospetti, seppur archiviati all’epoca come semplici coincidenze.

Con la nuova iscrizione nel registro degli indagati, il caso di Garlasco sembra aprirsi a una nuova fase. Resta da capire se emergeranno elementi concreti capaci di riaprire formalmente le indagini o se anche questa pista verrà archiviata come in passato. Di certo, la vicenda continua a sollevare interrogativi profondi sulla verità giudiziaria e sulla giustizia.

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