
MILANO – Dopo anni di silenzio, torna sotto i riflettori il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. A riaccendere l’attenzione sull’inchiesta è la notizia di nuove indagini su Andrea Sempio, nome emerso già anni fa tra le piste alternative seguite dalla difesa. Dal carcere, dove sta scontando la sua condanna definitiva, Alberto Stasi ha appreso la notizia. Secondo fonti vicine a lui, l’ex fidanzato di Chiara – condannato per quel delitto – avrebbe reagito con distacco. “Attende, è spettatore”, raccontano persone a lui vicine.
Stasi, oggi detenuto nel carcere di Bollate, sta scontando una pena a 16 anni di reclusione per l’omicidio della ragazza. La condanna è diventata definitiva nel dicembre 2015, al termine di un lungo e complesso iter giudiziario, caratterizzato da colpi di scena, perizie contrastanti e giudizi discordanti.
Il percorso processuale di Stasi
La vicenda giudiziaria di Alberto Stasi è stata una delle più controverse della cronaca italiana degli ultimi decenni. Dopo una prima assoluzione in primo grado nel 2009, confermata in appello nel 2011, la Cassazione annullò la sentenza ordinando un nuovo processo d’appello, con l’invito a rivedere alcuni elementi chiave dell’indagine.
Nel 2014, la Corte d’Assise d’Appello di Milano ribaltò l’esito precedente e condannò Stasi a 16 anni di carcere. La condanna fu poi confermata in via definitiva dalla Corte di Cassazione nel 2015.
Nonostante il verdetto definitivo, negli anni successivi la difesa ha continuato a sollevare dubbi e a segnalare possibili piste alternative, tra cui proprio quella che porta ad Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi e frequentatore della sua cerchia. Alcuni reperti di natura genetica legati a Sempio vennero presi in esame, ma la procura archiviò la pista ritenendola priva di fondamento probatorio. Ora, però, il suo nome riemerge nelle cronache.
Dal carcere, in attesa
Chi conosce bene Stasi racconta che segue le notizie senza entusiasmo né illusioni. “Non si agita, non commenta, osserva. È in attesa, ma non si illude”, riferisce chi ha contatti frequenti con lui. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna richiesta di revisione del processo, almeno per il momento.
Resta da capire se le eventuali nuove verifiche sulla figura di Sempio potranno avere un impatto rilevante dal punto di vista giudiziario, riaprendo spiragli che, ad oggi, la giustizia ha chiuso con una condanna definitiva.
Nel frattempo, il caso Garlasco continua a restare uno dei misteri più discussi del panorama giudiziario italiano. E a distanza di quasi vent’anni, ogni nuova ipotesi risuona come un’eco che torna a far parlare di una tragedia mai del tutto sopita.