Vai al contenuto

Groenlandia, rivoluzione politica: il trionfo di Jens-Frederik Nielsen, l’ex campione di badminton anti-Trump

Pubblicato: 12/03/2025 06:26

Il nazionalismo prende piede anche in Groenlandia, che oggi più che mai è al centro dell’attenzione internazionale, complici le dichiarazioni di Donald Trump. Nelle elezioni locali, a trionfare è stato il partito di centrodestra Demokraatit, che fino a ieri era all’opposizione. L’affluenza alle urne è stata elevata, superando il 70%.

Il partito vincente, Demokraatit, una formazione «social-liberale», ha ottenuto quasi il 30% dei consensi. Bene anche i nazionalisti di Naleraq, che hanno raggiunto il 24,5%. In calo, invece, i partiti al governo uscente: gli ambientalisti di Inuit Ataqatigiit, che scivolano al 21% (-15% rispetto al 2021), e i socialdemocratici di Siumut, con il 15% (-14%).

Sia Demokraatit che Naleraq, insieme ad altri gruppi, sono favorevoli all’indipendenza dalla Danimarca, ma differiscono sulle tempistiche e sul processo. La vittoria inaspettata di Demokraatit suggerisce che in Groenlandia c’è un forte desiderio di migliorare le politiche sociali, come sanità, istruzione e patrimonio culturale, mantenendo al contempo la questione dell’indipendenza al centro del dibattito.

La Groenlandia, regione autonoma della Danimarca, possiede risorse minerarie vitali, come i giacimenti di terre rare, cruciali per la produzione di dispositivi tecnologici e per le energie rinnovabili. Questi fattori hanno attirato l’attenzione degli Stati Uniti, con Trump che ha più volte dichiarato il suo interesse per il controllo del territorio, arrivando a parlare di una possibile annessione. La sua posizione ha suscitato le proteste del primo ministro uscente Mute Egede, che ha ribadito l’importanza del rispetto per la Groenlandia, affermando: «Non siamo in vendita».

Il risultato elettorale, che ha sorpreso molti, sembrava destinato a premiare i partiti che hanno dominato la politica groenlandese negli ultimi anni, come Inuit Ataqatigiit di Egede e Siumut. Ma, alla fine, sono emersi i partiti più favorevoli all’indipendenza. Tra questi, Naleraq è il più deciso, mentre Demokraatit preferisce un cambiamento più graduale. Come ha dichiarato Dwayne Menezes, direttore della Polar Research and Policy Initiative, l’approccio che verrà adottato dipenderà dalle decisioni di Demokraatit riguardo a una possibile coalizione di governo.

Poiché Demokraatit non ha ottenuto la maggioranza assoluta, saranno necessari negoziati per formare una coalizione. Il leader del partito, Jens-Frederik Nielsen, ha sottolineato l’importanza di cercare un consenso con gli altri partiti. «Questo è un risultato storico», ha affermato, commentando la vittoria.

Il premier uscente, Mute Egede, ha posto l’accento sul fatto che la Groenlandia è sotto il radar internazionale, a causa delle manovre degli Stati Uniti, che hanno cercato di influenzare il voto promettendo ai groenlandesi ricchezze grazie all’ingresso negli USA. «Il mondo ci osserva», ha aggiunto Egede.

Il futuro della Groenlandia, quindi, da oggi è nelle mani di un ex campione di badminton ed ex ministro dell’Industria e delle Materie Prime, nell’isola che cela sotto i ghiacci un tesoro di terre rare, pietre preziose, gas e petrolio. Jens-Frederik Nielsen è il leader dei Demokraatit, il partito di centro-destra, o «social-liberale» come preferisce definirsi, che a sorpresa ha vinto le elezioni di martedì, diventando primo partito con il 30 per cento delle preferenze. Dettaglio non da poco, è il candidato che ha utilizzato le parole più dure contro Donald Trump, che vuole annettersi l’isola artica, definendo le provocazioni del presidente Usa come «una minaccia alla nostra indipendenza politica».

In una recente intervista al quotidiano groenlandese Sermitsiaq, Nielsen aveva lanciato il sospetto che il presidente degli Stati Uniti stia cavalcando l’indipendentismo groenlandese per indebolire l’isola e trascinarla nell’orbita americana: «Perché Trump sostiene l’indipendenza? Perché può rivolgersi direttamente a noi, bypassando la Danimarca, e spera che così saremo facili da influenzare», ha detto. 

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2025 12:45

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure