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“Non ce l’ha fatta”. Il gesto terribile in chiesa, a soli 17 anni: a trovarla è stato il padre

Pubblicato: 12/03/2025 10:13

Non ce l’ha fatta la giovane di 17 anni che sabato pomeriggio ha tentato di togliersi la vita impiccandosi all’interno di una chiesa abbandonata. La ragazza ha scelto di porre fine alla sua vita tra le mura di un luogo sacro a lei molto caro, che conosceva bene, essendo il padre il custode della chiesa.

Era quasi l’una quando, sopraffatta da una disperazione insostenibile, ha preso le chiavi della chiesa di Tabano, chiusa da oltre un anno per inagibilità e rischio di crollo. In quel silenzio, ha compiuto il gesto estremo. È stato proprio il padre a trovarla poco dopo e a cercare di salvarla insieme a un passante, che si era accorto dell’insolita apertura della porta.

Oggi quel padre si ritrova a fare i conti con mille interrogativi, nonostante la famiglia avesse cercato in ogni modo di alleviare la sofferenza di quella figlia tanto amata. Ma la ragazza sembrava non trovare posto in questo mondo, così sensibile e fragile.

«Aveva spesso espresso il desiderio di farla finita, ma i genitori le erano sempre stati vicini e l’avevano affidata a uno specialista», racconta con tristezza lo zio. È un dolore incommensurabile quello che prova la famiglia di Jesi, e anche chi conosceva la 17enne fatica a comprendere la sua prematura scomparsa. Bella, sorridente, amante della musica e del teatro, la studentessa frequentava il liceo musicale “Rinaldini” di Ancona, suonava il flauto e faceva parte della banda musicale di Jesi, dedicandosi anche allo studio del teatro. Quelle maschere avevano rappresentato il suo rifugio fino a sabato.

Ha combattuto per quasi 72 ore in un coma profondo nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Torrette, prima di arrendersi. Alle 9:30 si è riunito il collegio per confermare la morte cerebrale, e i genitori, nel loro immenso dolore, hanno acconsentito al prelievo degli organi, trasformando una tragedia in un gesto d’amore e speranza. Nel pomeriggio, amici e familiari si sono riuniti presso la Chiesa della Misericordia di Ancona per una veglia di preghiera. Durante la notte, è iniziato il processo per il prelievo multiorgano, coordinato dal dottor Benedetto Marini, primario del Centro Trapianti di Torrette, con l’assistenza delle équipe del Centro Nazionale Trapianti e del Nord Italia Transplant. Ora, quella fragile anima avrà la possibilità di salvare altre vite.

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Ultimo Aggiornamento: 12/03/2025 10:56

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