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Trump rassicura: “Niente recessione”, ma il colosso finanziario declassa Wall Street e punta sulla Cina

Pubblicato: 12/03/2025 15:13

Nonostante le rassicurazioni di Donald Trump, il clima sui mercati rimane teso. Il Presidente americano, dopo aver annunciato il raddoppio dei dazi sull’acciaio e sull’alluminio canadesi—poi parzialmente corretto—ha visto l’indice S&P 500 scendere dell’1,4%, ai minimi dallo scorso settembre. Anche il Nasdaq ha mancato il rimbalzo, chiudendo in lieve calo (-0,18%) dopo aver bruciato oltre mille miliardi nella prima seduta della settimana.

Trump ha minimizzato le turbolenze: “I mercati vanno su e giù, ma dobbiamo ricostruire questo Paese”, ha dichiarato, ribadendo la volontà di mantenere la sua linea economica senza lasciarsi influenzare dai crolli di Borsa. Ha inoltre smentito ogni ipotesi di recessione dopo che, appena 48 ore prima, non aveva escluso un calo del Pil.

Wall Street rallenta, l’Europa segue a ruota

Le tensioni sui dazi hanno avuto un impatto anche sulle Borse europee, con Milano (-1,38%) e Francoforte (-1,29%) in netto calo. A Piazza Affari si segnala il crollo di Stellantis (-5,2%), tra i titoli più colpiti dai nuovi dazi canadesi. Trump ha minacciato aumenti tariffari tali da mettere a rischio la produzione automobilistica in Canada, almeno fino alla scadenza della sospensione dei dazi prevista per il 2 aprile.

A preoccupare i mercati è soprattutto il possibile rallentamento dell’economia americana. Morgan Stanley ha tagliato le stime di crescita del Pil Usa all’1,5% per il 2025, mentre Goldman Sachs prevede un incremento dell’1,7%, in calo rispetto al 2,4% indicato a inizio anno. Anche l’inflazione potrebbe risalire a causa di politiche tariffarie più aggressive.

A lanciare l’allarme è stato anche Larry Fink, Ceo di BlackRock, secondo cui l’inflazione americana rischia di impennarsi a breve termine a causa delle scelte della Casa Bianca. Nel frattempo, il rallentamento economico inizia a colpire anche le aziende: Delta Air Lines ha dimezzato le previsioni di utile per il 2025, citando un calo della domanda interna dovuto all’incertezza economica.

Citigroup declassa Wall Street e consiglia Pechino

Di fronte a questo scenario, Citigroup ha deciso di declassare l’azionario USA, segnalando che nei prossimi tre-sei mesi Wall Street potrebbe sottoperformare rispetto ad altri mercati globali. “L’eccezionalismo degli Stati Uniti è almeno in pausa”, hanno dichiarato gli strategist della banca, indicando che il rallentamento americano sarà più evidente rispetto al resto del mondo.

Parallelamente, Citi ha alzato il rating sulla Cina, consigliando di sovrappesare il mercato asiatico. Tra i motivi della scelta, l’innovazione nel settore dell’intelligenza artificiale—con l’emergere di DeepSeek—e le basse valutazioni dell’azionario cinese, nonostante il forte rally dell’indice Hang Seng (+20% da inizio anno). Se Wall Street rallenta, Pechino sembra pronta a prendersi la scena.

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