
Una nuova variante di coronavirus è stata identificata in Brasile nei pipistrelli della specie Molossus molossus, sollevando nuove preoccupazioni nel panorama scientifico internazionale. Il virus, denominato BetaCoV UNIFESP mBSS, presenta una significativa somiglianza con il MERS-CoV, il patogeno responsabile della sindrome respiratoria mediorientale (MERS), scoperta per la prima volta nel 2012.
La scoperta arriva da un team di ricercatori dell’Università Federale di San Paolo (UNIFESP) nell’ambito di un programma nazionale di sorveglianza sui virus presenti nei pipistrelli, considerati da tempo importanti serbatoi di agenti patogeni zoonotici.
Secondo i primi risultati pubblicati sul Journal of Medical Virology, il nuovo virus appartiene alla famiglia dei Betacoronavirus, nello specifico al sottogenere Merbecovirus, lo stesso del MERS-CoV. Le analisi genetiche mostrano una somiglianza del 71,9% con il genoma della MERS e una corrispondenza del 71,74% nella proteina Spike, elemento chiave nell’infezione cellulare.
Sebbene non sia ancora chiaro se il virus possa infettare l’uomo, i ricercatori sottolineano la presenza di sequenze compatibili con il recettore DPP4, utilizzato proprio dal MERS-CoV per penetrare nelle cellule umane.
Ulteriori studi sono già previsti per il 2025, in collaborazione con l’Università di Hong Kong, per verificare il potenziale zoonotico del nuovo virus. La scoperta rappresenta la prima evidenza di un coronavirus MERS-like nel continente sudamericano, ampliando il quadro delle aree geografiche in cui questi virus circolano.
Gli scienziati ribadiscono l’importanza del monitoraggio continuo e della prevenzione dei possibili salti di specie, per evitare nuove crisi sanitarie globali.