
Bufera su “Gurulandia”, lo spettacolo teatrale portato in scena da Fabrizio Corona, finito al centro delle polemiche per i contenuti giudicati offensivi e denigratori. A denunciarlo è stata Selvaggia Lucarelli, presa direttamente di mira durante lo show con insulti personali, attacchi sul piano professionale e persino una simulazione volgare sul palco con un suo cartonato.
La giornalista ha affidato il suo sfogo ai social, definendo preoccupante il tono e il messaggio trasmesso dallo spettacolo, andato in scena anche al Teatro Nazionale di Milano, luogo che Lucarelli sottolinea come storicamente legato alla cultura e ora “prestato a una rappresentazione che alimenta odio e volgarità”.
“Tira un’aria tossica e pericolosa”, scrive, criticando non solo il contenuto dello show ma anche l’accoglienza del pubblico, che ha reagito con risate e applausi agli insulti rivoltile. Lucarelli punta il dito anche contro alcuni media e influencer che, secondo lei, avrebbero contribuito a legittimare il personaggio, ignorando i danni di un’escalation comunicativa sempre più aggressiva.
Il Teatro Nazionale, a seguito delle proteste, ha diffuso una nota di scuse agli spettatori, promettendo maggiore attenzione nella scelta degli spettacoli futuri. Ma Lucarelli non si accontenta: “Vorremmo sapere cosa pensa davvero la direzione, non solo cosa pensa che debbano pensare gli spettatori”.
Il caso apre un nuovo dibattito su limiti, responsabilità e spazi della libertà di espressione, soprattutto quando questa rischia di sfociare nella denigrazione personale.