
È scomparsa Silvia Giacomoni, figura raffinata e affilata del giornalismo culturale italiano, per anni colonna del quotidiano La Repubblica. Il suo nome resterà legato a un modo di fare informazione acuto, colto e ironico, in cui lo sguardo critico si univa a una curiosità intellettuale rara e profondamente radicata. Nata a Genova nel 1938, laureata in Lettere a Milano, Giacomoni ha attraversato il mondo dell’informazione con rigore e originalità, diventando una delle firme più riconoscibili della scena giornalistica nazionale.
Ha iniziato occupandosi di cultura e moda maschile, ma ben presto si è dedicata a temi più complessi, arrivando a esplorare la spiritualità e il pensiero religioso, pur dichiarandosi agnostica. Il suo legame con il cardinale Carlo Maria Martini, di cui fu amica e interlocutrice privilegiata, ne testimonia la capacità di dialogo e approfondimento fuori dagli schemi.
Compagna di vita del giornalista Giorgio Bocca, con cui condivise una lunga stagione di impegno intellettuale, Giacomoni è stata anche scrittrice e saggista. Tra i suoi libri più noti, “L’ira di Dio”, “La stanza vuota” e “Dice Matteo”, una rilettura del Vangelo in chiave personale.
La sua casa in zona Magenta, a Milano, è stata per anni un punto di riferimento per il dibattito culturale e politico. Con la sua scomparsa si chiude una stagione del giornalismo italiano fatta di pensiero critico, rigore e passione civile.