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Addio a un grande della musica italiana!

Pubblicato: 16/03/2025 11:31

C’è un suono che attraversa Bologna come un fiume sotterraneo. È fatto di chitarre distorte, urla teatrali, testi senza senso e genio purissimo. È un suono nato nei corridoi del Dams, cresciuto nei locali fumosi, esploso in una cantina qualunque che presto sarebbe diventata culto. A Bologna, la musica non è mai stata solo musica. È una forma di linguaggio, un modo per ridere del mondo e resistergli.

Negli anni Settanta, in quella città che aveva fame di parole nuove, nacque qualcosa che non c’era mai stato prima. Non solo una band, ma un’idea. Un gesto punk in un’Italia ancora troppo seria. Quella musica non chiedeva di essere capita, ma accettata nella sua follia. E da lì in poi, niente fu più come prima.

È in questo mondo che ha vissuto e lasciato un segno Fabio Testoni, in arte Dandy Bestia, morto all’età di 72 anni. Chitarrista e fondatore degli Skiantos insieme a Freak Antoni, è stato uno dei volti più riconoscibili della scena bolognese. La loro collaborazione iniziò tra banchi universitari e sogni rumorosi, fino a diventare una delle realtà più eccentriche e influenti del rock italiano.

Dandy collaborò anche con Lucio Dalla, Ron, Orietta Berti, Francesco Guccini e Vasco Rossi, ma il suo nome resterà per sempre legato agli Skiantos. Ricordando i primi anni, Stefano Cavedoni raccontava: “Si trovò bene e alla fine è stato un incontro perfetto. Io non sapevo scrivere, lui non sapeva suonare, abbiamo unito qualità e mancanze”.

Il gruppo ha vissuto momenti intensi, anche burrascosi. In un’intervista a Rolling Stone, Dandy raccontava: “Ero sempre fatto come un cammello, rompevo i coglioni ed ero aggressivo. Abbiamo litigato tutta la vita, come succede in ogni gruppo. Io ho avuto la fortuna di smettere, Freak no”. E fu netto nel respingere l’idea che le droghe potessero alimentare la creatività: “Che le droghe favoriscano il processo creativo è una cazzata orrenda. Anzi, noi abbiamo fatto quello che abbiamo fatto nonostante l’eroina“.

Nel 2022, Iggy Pop fece ascoltare alla BBC la loro Eptadone, dichiarando: “Se ne è accorto 40 anni dopo, meglio tardi che mai“. Un riconoscimento tardivo, ma carico di significato.

Dandy raccontava con lucidità la sua carriera: “Mi sono svegliato molte volte dicendo sono diventato un musicista, ma ho fatto anche dischi con errori clamorosi, di cui ora mi vergogno. Non c’è stato un momento in cui ho detto ce l’ho fatta!. Forse quando abbiamo pubblicato Karabigniere Blues, e l’ho trovato nel jukebox. Quello mi ha colpito”.

Con gli Skiantos, Dandy Bestia ha inciso dodici album e firmato alcune delle pagine più surreali della musica italiana. Negli ultimi anni, i problemi di salute lo avevano costretto lontano dal palco. “Sarò banale, ma non voglio proprio morire“, aveva detto una volta. Ma l’eco delle sue corde continua a vibrare, ostinata, come una risata che non si spegne.

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