
Un attacco aereo israeliano ha colpito Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, provocando almeno nove vittime e numerosi feriti. Secondo l’ufficio stampa governativo dell’enclave palestinese, si tratta dell’episodio più grave dall’entrata in vigore del cessate il fuoco lo scorso gennaio.
L’esercito israeliano (IDF) ha dichiarato che il raid ha colpito un gruppo di militanti, accusati di aver operato un drone destinato ad attaccare le truppe israeliane nella Striscia. Secondo fonti militari, tra le vittime ci sarebbe anche un uomo coinvolto nell’attacco del 7 ottobre in Israele.
Il ministero della Salute di Gaza ha confermato il numero delle vittime, precisando che diversi feriti, alcuni in condizioni critiche, sono stati trasportati all’ospedale indonesiano della Striscia.
L’IDF ha inoltre accusato alcuni degli uccisi di operare sotto copertura di giornalisti, affermando che il drone abbattuto era in uso alla Jihad islamica. Tra i nomi diffusi dall’esercito israeliano figurano membri di Hamas e della Jihad, tra cui un militante recentemente rilasciato nell’ambito di un accordo sugli ostaggi.
L’attacco rischia di far precipitare nuovamente la situazione nella Striscia, alimentando la tensione tra Israele e le fazioni armate palestinesi, in un contesto già segnato da violenze e incertezze sul futuro del conflitto.