
Andrea Sempio affronta con tranquillità la nuova fase delle indagini legate all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Secondo l’avvocato Massimo Lovati, il suo assistito sta cercando di gestire la situazione con lucidità, concentrandosi su alcune “questioni lavorative”. Il clamore mediatico iniziale lo aveva colto di sorpresa, lasciandolo “sconvolto”, ma ora appare più sereno.
Sempio, 37 anni, è rimasto “allibito” quando ha ricevuto l’avviso di garanzia, che lo accusa di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, già condannato a 16 anni di carcere. Dopo aver appreso delle indagini a suo carico, si era preso alcuni giorni di ferie dal negozio di telefonia dove lavora. Ora sta valutando di tornare alla routine quotidiana, sia per distrarsi sia perché ritiene che “tanto non cambia niente”, come riferito dal suo legale.
L’attesa degli esiti del DNA
La scorsa settimana Sempio è stato sottoposto al prelievo del DNA, un passaggio chiave per gli investigatori, e ora attende l’esito degli esami genetici. Già nel 2017, il suo profilo genetico era stato individuato in casa Poggi, ma la Procura aveva ritenuto plausibile che fosse dovuto all’uso condiviso del computer di famiglia. Inoltre, il suo alibi – basato su uno scontrino di parcheggio a Vigevano – era stato considerato credibile.
Un altro elemento che aveva portato gli inquirenti ad accantonare la sua posizione era l’assenza di un movente chiaro. Anche ipotizzando un interesse personale nei confronti di Chiara, non c’erano elementi che suggerissero comportamenti violenti o tentativi di avvicinamento da parte di Sempio. Ora, con la riapertura del caso, gli sviluppi delle analisi genetiche potrebbero fornire nuove risposte su uno dei delitti più discussi degli ultimi anni.