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Papa Francesco e la mano gonfia nella foto, «forse un accumulo di liquidi»: cosa significa

Pubblicato: 17/03/2025 17:37

La prima apparizione pubblica di Papa Francesco dopo 31 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli ha suscitato un cauto ottimismo tra i fedeli, preoccupati per la sua salute. Tuttavia, non sono passati inosservati alcuni dettagli nell’immagine diffusa dalla Santa Sede. In particolare, nella foto che lo ritrae di profilo nella cappellina dell’ospedale, si nota un evidente gonfiore alla mano. Secondo il presidente della Società italiana di medicina interna (Simi), Nicola Montano, intervistato dall’Ansa, questa prima immagine del Papa trasmette una visione complessivamente positiva, lasciando intravedere possibili segni di miglioramento. Montano osserva che il fatto che il Pontefice sia impegnato in un’attività, seppur seduto, è un indicatore di miglioramento. Il gonfiore alla mano potrebbe essere semplicemente il risultato di un accumulo di liquidi a causa delle terapie endovenose e di idratazione a cui è stato sottoposto.

In merito alla mano gonfia, Montano spiega che il Papa ha ricevuto un’idratazione intensiva e una ventilazione prolungata, e il gonfiore potrebbe derivare da un accumulo di liquidi o, più specificamente, da un gonfiore locale causato dalle flebo. Non è possibile dire con certezza se il gonfiore si riferisca alla mano o al polso, ma se fosse il polso, non ci sarebbe motivo di preoccupazione. Anche il volto del Papa appare leggermente gonfio, ma Montano ricorda che già prima del ricovero il Papa presentava segni di gonfiore, probabilmente dovuti alle terapie cortisoniche per problemi polmonari. Il cortisone, infatti, può causare gonfiore. Tuttavia, il volto del Pontefice non sembra particolarmente cambiato e non dà segni di indebolimento.

In generale, Montano ritiene che, considerando il lungo periodo di ricovero e le gravi patologie che il Papa sta affrontando, il fatto che egli sia ancora in grado di svolgere delle attività, pur con le limitazioni imposte dalla sua condizione, sia un segnale positivo del suo miglioramento clinico.

Per quanto riguarda la dimissione dall’ospedale, Montano ritiene prematuro fare previsioni. Il Papa dovrà essere in grado di respirare autonomamente, senza la necessità di ventilazione ad alti flussi di ossigeno, per poter essere dimesso. Sebbene ci siano segni di miglioramento, è necessario valutare quando la ventilazione non invasiva possa essere interrotta.

Infine, sulla convalescenza, Montano sottolinea che il Papa resta una persona fragile e ogni complicazione potrebbe influire negativamente sul suo stato di salute. Le attività del Papa, quindi, saranno verosimilmente limitate. La speranza, tuttavia, è che la sua funzione respiratoria migliori il più possibile, sebbene la malattia polmonare cronica che lo affligge richieda un monitoraggio continuo e attento.

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