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Pierina Paganelli, Dassilva è stato interrogato per 6 ore: «Tutte le incongruenze delle accuse di Manuela Bianchi»

Pubblicato: 17/03/2025 19:17

Louis Dassilva, il 35enne senegalese assistito dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ha negato tutte le accuse mosse contro di lui durante l’interrogatorio con il giudice Vinicio Cantarini, che si è svolto nel carcere di Rimini e ha durato quasi sei ore. Dassilva, indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023, ha risposto alle domande del giudice in presenza anche del pm Daniele Paci. Al momento, le indagini vedono due indagati: Dassilva per omicidio e Manuela Bianchi, la nuora di Pierina, accusata di favoreggiamento, legata da una relazione con il senegalese.

Manuela Bianchi, difesa dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, è stata interrogata il 4 marzo dal pm Paci. Durante l’interrogatorio, Bianchi avrebbe riferito di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del corpo della suocera. Il pm le ha chiesto: “Lei è indagata per favoreggiamento, e per sapere ciò che ha raccontato, deve averlo appreso o dal suo complice o essere stata presente durante l’omicidio. Deve dirci la verità su ciò che le ha detto Dassilva.” Dopo quasi tre ore di interrogatorio, la nuora ha dichiarato che Dassilva le aveva detto che “c’era una persona a terra tra le porte tagliafuoco” e che doveva chiamare il ragazzo moldavo, facendo capire che lui lo avesse già visto. Inoltre, le avrebbe detto di stare zitta e di non rivelare che l’aveva vista. Tuttavia, Bianchi ha precisato che i suoi ricordi erano confusi, tanto da aver fatto ricorso all’ipnosi per trattare lo stress post-traumatico.

Nel corso del lungo interrogatorio di 13 ore, Bianchi ha raccontato che Dassilva le aveva suggerito di abbracciare il ragazzo moldavo per sviare i sospetti sulla loro relazione. Alla domanda del pm su come fosse stata colpita la vittima, Bianchi ha risposto: “Non me l’ha mai detto lui, ma l’ho capito da sola, vedendo quanto fosse nervoso per i conflitti con mia suocera. Ho sempre avuto il sospetto che fosse stato lui.” Ha anche ammesso che, se Dassilva le avesse confidata la verità, avrebbe potuto dirlo subito.

Venerdì scorso si è svolto un incidente probatorio riguardante le prove scientifiche, che secondo i legali di Dassilva potrebbero scagionarlo. Al termine dell’udienza, i difensori hanno chiesto la scarcerazione del senegalese. Il gip ha deciso di interrogare Dassilva in carcere, e entro cinque giorni dovrà decidere se liberarlo o meno. Tuttavia, il termine per la decisione non è perentorio. I legali di Dassilva hanno sollevato osservazioni scritte contro le dichiarazioni della nuora, sottolineando alcune incongruenze. Nel frattempo, la Procura continua a lavorare per risolvere il caso “pezzo per pezzo”. Il pm Paci ha richiesto un incidente probatorio per ascoltare nuovamente Bianchi e confermare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori di Dassilva si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini decidere. Se accettato, questo consentirebbe di considerare le dichiarazioni di Bianchi come prove definitive nel processo.

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