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Germania, addio alle politiche di austerity: sì a un plus delle spese per la difesa

Pubblicato: 18/03/2025 17:18

Il Parlamento tedesco ha recentemente approvato una legge di portata storica che apre la strada a un livello senza precedenti di prestiti statali destinati alla difesa e alle infrastrutture, segnando una significativa deviazione dalle rigide politiche fiscali seguite dalla Germania negli ultimi decenni. Il voto è stato approvato con 513 voti a favore, superando la soglia dei 489 necessari. Tuttavia, per diventare definitivamente legge, il provvedimento dovrà ottenere una maggioranza qualificata di due terzi anche nel Bundesrat, la camera che rappresenta i Länder tedeschi.

La decisione è frutto di lunghe e complesse trattative politiche, innescate quando l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di Friedrich Merz e i Socialdemocratici (SPD) hanno avanzato proposte per sbloccare centinaia di miliardi di euro destinati a rafforzare il settore della difesa e potenziare le infrastrutture, allentando il “freno al debito” sancito dalla Costituzione nel 2009. Questo “freno al debito” è sempre stato considerato un pilastro del rigore finanziario tedesco, e il suo parziale superamento segna un cambio di prospettiva importante per il Paese.

Merz ha voluto accelerare l’approvazione del provvedimento prima del rinnovo del parlamento, previsto per il 25 marzo, temendo che i partiti più estremisti, come Die Linke e Alternativa per la Germania (AfD), potessero ostacolarlo. Anche i Verdi, inizialmente titubanti, hanno poi appoggiato la legge, rassicurati dalla promessa che 100 miliardi di euro sarebbero stati destinati alla transizione ecologica e alla lotta contro il cambiamento climatico.

Il pacchetto comprende un fondo speciale da 500 miliardi di euro per finanziare progetti infrastrutturali nei prossimi dieci anni e consente ai 16 Stati federali di accedere a circa 16 miliardi di euro in prestiti. Questo passo rappresenta anche una risposta alle nuove sfide della sicurezza europea, con il ministro della Difesa, Boris Pistorius, che ha sottolineato come “la sicurezza del Paese non possa essere compromessa dai vincoli di bilancio”.

Nonostante il consenso ottenuto, non sono mancate critiche, soprattutto dall’AfD e dal Partito Liberale Democratico (FDP), che hanno cercato di modificare il pacchetto in extremis. Gli esperti economici avvertono che il provvedimento, pur rappresentando un segnale forte, non sarà sufficiente senza riforme strutturali nel mercato del lavoro, nella burocrazia e nel settore energetico. Il presidente dell’istituto DIW di Berlino, Marcel Fratzscher, ha sottolineato che “è necessario stabilizzare gli investimenti nel bilancio federale per garantire una crescita sostenibile”.

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