
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta al Senato in vista del Consiglio europeo previsto per giovedì, affrontando i principali dossier sul tavolo: guerra in Ucraina, difesa comune europea e rapporti economici con gli Stati Uniti. Il dibattito si è svolto in un clima teso ma costruttivo, con la maggioranza e l’opposizione che hanno presentato risoluzioni separate.
“Siamo gli unici che in tutta questa vicenda entrano nel merito delle questioni, a dire sì alla difesa comune e a dire come dobbiamo costruirla quella difesa comune, a dire no a ciò che va, con strumento europeo, a sostegno del riarmo dei singoli 27 Paesi. Le critiche sono puntuali”, ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Ma è stata la premier Meloni a delineare con decisione la posizione del governo.
“È un banale dato di realtà che non è possibile immaginare una garanzia di sicurezza duratura dividendo l’Europa e gli Stati Uniti. È giusto che l’Europa si attrezzi per fare la sua parte – ha aggiunto – ma ingenuo pensare possa fare da sola fuori dalla cornice della Nato”.
Sulla guerra in Ucraina, Meloni ha ribadito: “È lo stallo sul campo che oggi può portare ai negoziati della pace e penso si debba rivendicare con orgoglio il sostegno compatto e determinato al popolo ucraino. Dunque salutiamo positivamente questa fase e sosteniamo lo sforzo avviato dal presidente Trump”.
Nel suo intervento, la premier ha anche espresso vicinanza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, recentemente oggetto di attacchi verbali da parte della Russia: “Con la stessa determinazione voglio dire che siamo al fianco del presidente della Repubblica ogni qual volta che viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti”.
Spazio anche ai temi economici, con particolare attenzione alle politiche commerciali: “I dazi possono facilmente tradursi in inflazione indotta, con la conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e il successivo innalzamento dei tassi da parte della Bce per contrastare il fenomeno inflattivo, come abbiamo già visto. Risultato: inflazione e stretta monetaria che frena la crescita economica. Non sono certa, insomma, che sia necessariamente un buon affare rispondere ai dazi con altri dazi”.
“Per questo credo che le energie dell’Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buonsenso tra Stati Uniti ed Europa, dettate più dalla logica che dall’istinto, in una ottica di reciproco rispetto e di convenienza economica”.
Non sono mancate infine stoccate all’Unione Europea: Meloni ha messo in guardia contro l’eccessiva burocratizzazione di Bruxelles, dichiarando che se l’Unione “continua così, non sopravviverà”. Ma ha assicurato che il governo italiano farà tutto il possibile “per farle cambiare rotta”.
“Spero che affrontiamo tutti questo appuntamento consapevoli del tempo grave che stiamo attraversando e che si possa ragionare insieme di quali siano le scelte migliori per il nostro Paese”, ha concluso.