
“Non siamo mai stati così vicini a un accordo di pace“, ha dichiarato Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti e il leader russo Vladimir Putin sono pronti ad affrontare oggi un incontro decisivo nel tentativo di porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. Trump ha confermato che il colloquio con il presidente russo avverrà il 18 marzo.

Il Cremlino non tarda a rispondere, confermando la vicinanza a una possibile soluzione. “Siamo a un passo dalla pace, mai così vicini”, ha affermato Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, utilizzando una metafora calcistica: “siamo sulla linea delle 10 yard, la meta è vicina”. Secondo le indiscrezioni, per raggiungere l’accordo, Trump potrebbe essere disposto a riconoscere la Crimea come territorio russo.
La telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump è prevista oggi tra le 16 e le 18 ora di Mosca, quindi tra le 14 e le 16 italiane: lo afferma il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalle agenzie russe.
Uno degli argomenti principali del colloquio riguarda i territori occupati dalla Russia in Ucraina, che Mosca non sembra intenzionata a restituire. Tra le questioni trattate ci sarebbe anche la “divisione di alcuni beni”, come ha detto il presidente americano, riferendosi agli “asset”. Kiev ha già accettato una tregua di 30 giorni, e Washington sottolinea la necessità di sacrifici territoriali per giungere alla pace.
“Avremo una discussione fondamentale, siamo a un punto di svolta”, ha dichiarato Trump, che sottolinea l’importanza dell’aspetto umanitario, in particolare per i soldati ucraini accerchiati a Kursk, regione della Russia che è stata invasa dalle forze ucraine nel 2024.
“Sto parlando con Putin per salvare soldati che sono in gravi difficoltà. Sono circondati dalle truppe russe. Se non fosse per il mio intervento, molti di loro non sarebbero più vivi”, ha aggiunto Trump.
“La situazione in Ucraina è insostenibile, vediamo se riusciamo a trovare una soluzione. Credo che ce la faremo. Il mio impegno è per motivi umanitari, vogliamo fermare il conflitto e arrivare a un accordo di pace”, ha concluso Trump durante una visita al Kennedy Center.
Zelensky aspetta il risultato
L’Ucraina resta in attesa dell’esito del colloquio, mentre continua il suo impegno diplomatico. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron.
“L’Ucraina è pronta per un cessate il fuoco immediato di 30 giorni”, ha ribadito Zelensky, “ma per farlo, la Russia deve fermare le sue condizioni. Ne abbiamo discusso anche con Macron. Stiamo lavorando insieme su garanzie di sicurezza chiare. La posizione della Francia è chiara e la sosteniamo pienamente”.
Kiev pronta a trattare sulle sanzioni
L’Ucraina potrebbe essere disposta a fare concessioni su altri fronti per ottenere una pace duratura. Secondo Vladyslav Vlasiuk, commissario per la politica delle sanzioni, le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero essere revocate se Mosca contribuirà a garantire la sicurezza e la giustizia per l’Ucraina. “Il ritorno alle relazioni economiche con la Russia è una questione di tempo, ma dovrà avvenire alle giuste condizioni”, ha dichiarato a Politico. “Vogliamo che la Russia compia progressi significativi prima di parlarne”, ha aggiunto.
Vlasiuk ha anche affermato che Mosca ha iniziato a chiedere la rimozione di alcune sanzioni, un segnale che queste misure stanno avendo un impatto. “Conoscere quali sanzioni fanno più male è utile per applicare la giusta leva economica”, ha sottolineato.
Anche se le sanzioni hanno ridotto significativamente le entrate russe provenienti da petrolio e gas, Vlasiuk non esclude che, in futuro, i Paesi europei possano riprendere gli acquisti di energia russa. “La Russia ha enormi risorse energetiche e sarebbe irrazionale non sfruttarle, ma speriamo che l’Europa non ritorni mai più a una dipendenza totale dal gas russo”, ha detto.
Tuttavia, qualsiasi accordo di pace dovrà prevedere garanzie di sicurezza per l’Ucraina e “giustizia per il popolo ucraino”, inclusi risarcimenti per coloro che hanno sofferto a causa del conflitto. “Se la Russia intraprende una politica più responsabile con i suoi vicini e partner internazionali, non dovrà essere esclusa dai mercati globali”, ha concluso Vlasiuk.