
Intorno alle 23:00, ora italiana, al largo delle coste della Florida, la navicella con a bordo Sunita “Suni” Williams e Barry “Butch” Wilmore ha toccato le acque dell’Atlantico. Lo “splashdown” della capsula Dragon di SpaceX, frenato da quattro paracaduti, ha segnato la conclusione di un viaggio spaziale che avrebbe dovuto durare otto giorni, ma che si è esteso a oltre nove mesi.
I due astronauti erano giunti sulla Stazione Spaziale Internazionale lo scorso giugno, grazie al volo inaugurale della Starliner, il veicolo della Boeing progettato per il trasporto di equipaggi in orbita. Tuttavia, una serie di problemi tecnici ha portato la NASA a scegliere di far rientrare la Starliner senza esseri umani a bordo, lasciando Williams e Wilmore sulla stazione in attesa di un nuovo “passaggio” per tornare a Terra. Dopo 286 giorni, finalmente il rientro è avvenuto.
Entrambi gli astronauti vantano una notevole esperienza nello spazio: Williams, 59 anni, pilota, aveva già trascorso 322 giorni in orbita prima di questa missione; Wilmore, 62 anni, comandante, aveva accumulato 178 giorni. Durante la loro permanenza sulla ISS, hanno partecipato alle attività di manutenzione e supporto scientifico. Il loro ritorno è stato pianificato con la missione Crew-9, lanciata lo scorso settembre dalla NASA in collaborazione con SpaceX. Due dei quattro posti della navicella Dragon erano riservati a loro per il rientro. Tuttavia, il viaggio di ritorno è stato possibile solo dopo l’arrivo della missione successiva, Crew-10, che ha dato il cambio sulla stazione.
Dopo 17 ore di viaggio, la capsula Dragon è rientrata senza intoppi, ma il ritorno sulla Terra non segna la fine delle sfide per Williams e Wilmore. La lunga permanenza nello spazio ha effetti sul corpo umano: riduzione della densità ossea e della massa muscolare, problemi alla circolazione sanguigna e possibili cali della vista. Nei prossimi mesi, i due astronauti dovranno affrontare numerosi test medici e un percorso di riabilitazione per riprendere una vita normale sul pianeta che chiamano casa.