Giuseppe Conte prova a mettere il Partito Democratico con le spalle al muro sulla politica estera. La bozza della risoluzione del Movimento 5 Stelle sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni al Senato chiede infatti di “interrompere immediatamente la fornitura di materiali d’armamento alle autorità governative ucraine”, pur mantenendo gli aiuti umanitari.
Una posizione netta, che potrebbe creare imbarazzo tra i parlamentari dem più scettici sul sostegno militare a Kiev. Non è un caso che, in occasione del recente voto sul riarmo al Parlamento europeo, il Pd si sia diviso tra favorevoli e astenuti.
Il Pd cerca una mediazione sulla difesa comune
A differenza del M5S, il Partito Democratico ha presentato una risoluzione meno radicale, che punta a collocare l’Italia “da protagonista nella costruzione di una vera difesa comune europea“, ma critica il piano ReArmEU di Ursula von der Leyen, considerandolo un semplice incentivo al riarmo nazionale privo di coordinamento tra gli Stati membri.
Il testo dem sottolinea la necessità di investimenti comuni nella sicurezza, senza però compromettere le priorità sociali ed economiche dell’Unione. Per il Pd, la difesa europea non può essere vista come un elemento separato dal benessere sociale, ma deve garantire sicurezza fisica, economica e sociale ai cittadini europei, contrastando l’ascesa dei nazionalismi.
La sfida di Conte ai Dem
Con questa mossa, il M5S prova a cavalcare il malcontento di una parte della sinistra sul sostegno all’Ucraina, sperando di allargare il proprio consenso tra gli elettori più pacifisti. La palla ora passa al Pd, chiamato a trovare una sintesi tra le sue diverse anime senza perdere credibilità nel dibattito europeo.