
Tensioni altissime in Aula alla Camera dei deputati, dove la seduta è stata sospesa dal presidente Fontana al termine dell’intervento del premier Giorgia Meloni. Il suo discorso, in cui ha criticato il Manifesto di Ventotene leggendone alcune parti, ha scatenato forti reazioni da parte dell’opposizione, causando una vera rissa.
Leggi anche: Claudio Lotito dorme in Senato mentre parla Giorgia Meloni
Leggi anche: Meloni a Montecitorio: “Non ho mai usato la parola vittoria rispetto alla guerra in Ucraina”. Ma un video la smentisce
Meloni critica l’Europa delle opposizioni: “Non è la mia”
Nel corso della sua replica, Meloni ha rivolto una dura critica alla visione europea espressa dalle opposizioni, con un passaggio particolarmente significativo in cui ha citato il Manifesto di Ventotene per dimostrare gli errori delle opposizioni. “Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia“, ha affermato la premier riferendosi alla posizione dei suoi avversari.
Una frase che ha sollevato una bagarre tra i banchi parlamentari. Meloni ha poi aggiunto: “Non mi è chiarissima neanche la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest’aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene. Spero non l’abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa“.
Con queste parole, la presidente del Consiglio ha messo in discussione l’interpretazione del testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, definendo le posizioni delle opposizioni come lontane da quella che è la sua visione dell’Europa.

In serata è arrivata una risposta di Meloni alle polemiche, direttamente da Bruxelles: “”Ho fatto arrabbiare? Ho letto un testo, non capisco cosa ci sia di offensivo. Un testo si può distribuire ma non leggere? È un simbolo? Non l’ho distorto, l’ho letto. Ma non per quel che il testo diceva 80 anni fa ma perché è stato distribuito sabato scorso. Un testo che 80 anni fa aveva la sua contestualità se tu lo distribuisci oggi devo leggerlo e chiederlo se è quello in cui credi”. Domani la Presidente prenderà parte al Consiglio europeo.
La citazione del Manifesto e la risposta alle opposizioni
Giorgia Meloni ha sottolineato di essere “contenta” di citare testualmente alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, che auspica un’Europa più forte e unita ma anche in grado di preservare la propria sovranità e indipendenza.
Un’Europa che, secondo Meloni, le opposizioni sembrerebbero non voler più difendere, orientandosi invece verso un’idea di integrazione e cessione di sovranità che lei definisce incompatibile con la sua visione di politica europea. L’intensità della discussione ha però portato a un’interruzione della seduta, con il presidente Fontana che ha deciso di sospendere i lavori per riportare l’ordine in Aula. Federico Fornaro del Pd è intervenuto con un discorso acceso di accusa nei confronti di Meloni: “”Il Manifesto di Ventotene è riconosciuto da tutti gli storici, non – come in maniera truffaldina ha cercato di far passare la presidente – come l’inno alla dittatura del proletariato, ma come l’inno dell’Europa federale contro i nazionalisti che sono stati il cancro del Novecento.” Poi, rivolto al presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Le chiedo di ostracizzare chi dileggia la memoria di Altiero Spinelli, considerato da tutti il padre dell’Europa. Lei è il presidente della Camera: siamo qui grazie a quegli uomini e quelle donne, la presidente si inginocchi davanti a loro, altro che dileggiarli. Vergogna!”.
Il Manifesto di Ventotene: simbolo di visioni contrastanti
Il Manifesto di Ventotene, redatto durante la Seconda Guerra Mondiale da Spinelli e Rossi, è un testo che ha segnato la base della costruzione dell’Europa unita, ma che, nella sua interpretazione, ha suscitato visioni molto diverse tra le forze politiche.
Per Meloni, l’Europa di cui parlano le opposizioni non è quella che lei desidera, ma va oltre la sua concezione di sovranità nazionale e di autodeterminazione. Le parole del premier hanno acceso il dibattito su quale direzione debba prendere l’Unione Europea in un momento storico tanto delicato.
La discussione, dunque, si è trasformata in una vera e propria bagarre politica, con i deputati delle opposizioni pronti a reagire alle critiche di Meloni, dando vita a un momento di alta tensione in Parlamento.