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Putin già rompe i patti: bombe russe sulle centrali ucraine

Pubblicato: 19/03/2025 07:18

Alle 21:18, a Sloviansk, un’esplosione scuote una sottostazione elettrica: i canali locali riferiscono di una “bomba planante” che avrebbe violato il cessate il fuoco energetico appena annunciato. Il presidente russo Putin aveva infatti dichiarato la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche, ma questo episodio getta subito ombre sul rispetto degli accordi.

Mentre Trump definisce “ottimo e produttivo” il colloquio telefonico avuto con Putin, il cielo sopra l’Ucraina continua a essere attraversato dal ronzio minaccioso dei droni e dal fragore della contraerea. Gli allarmi aerei risuonano poco dopo la diffusione delle prime notizie: ondate di droni Shahed, lanciati da più direzioni, colpiscono diverse città tra cui Sumy, Kiev, Dnipro e Kharkiv.

Zelensky, in visita ufficiale in Finlandia, attende a lungo una chiamata da Washington che non arriva. Alla fine, decide di rivolgersi ai media ucraini online: “Mi aspetto una conversazione con Trump per comprendere meglio la situazione e dare una risposta adeguata”. Tuttavia, non sembra opporsi alla proposta di escludere il settore energetico dagli attacchi, sottolineando che questa è sempre stata la posizione dell’Ucraina e che gli Stati Uniti dovrebbero garantire il rispetto dell’accordo.

Zelensky percepisce un’opportunità nel fatto che non sia stato siglato un accordo completo senza la partecipazione dell’Ucraina, ma teme ancora che Mosca possa sfruttare ogni margine per guadagnare terreno e avanzare verso Zaporizhzhia, Kharkiv e Sumy. “Putin vuole mettere sotto pressione per poi lanciare ultimatum da una posizione di forza”, dichiara con preoccupazione. La questione centrale resta il logoramento dell’esercito ucraino: “Il problema non è solo la mobilitazione, ma la riduzione del numero di effettivi. Questo è l’ultimatum russo fin dall’inizio della guerra”.

Durante un incontro precedente a Gedda, Zelensky aveva proposto un cessate il fuoco parziale, limitato agli attacchi aerei contro infrastrutture civili ed energetiche e agli attacchi marittimi. Trump aveva invece suggerito una tregua totale, ma Zelensky aveva avvertito che Putin avrebbe sfruttato ogni pausa per guadagnare tempo e riorganizzarsi. Alla fine, il presidente russo non ha accettato l’idea di un cessate il fuoco completo: “Vuol dire che ha ancora bisogno della guerra”, ha concluso Zelensky con amarezza.

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Ultimo Aggiornamento: 19/03/2025 07:20

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