
La recente telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump ha segnato un momento significativo nei tentativi di negoziato riguardanti il conflitto ucraino. Secondo Dmitry Suslov, politologo e docente dell’università moscovita Hse, nonché figura di riferimento del Cremlino, l’incontro telefonico ha raggiunto un risultato cruciale: “l’esclusione dell’Unione Europea e dell’Ucraina da qualsiasi trattativa futura”, spiega a Fanpage. Questa decisione evidenzia la volontà di mantenere il dialogo esclusivamente bilaterale tra Mosca e Washington.
La sospensione temporanea di 30 giorni degli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche ucraine sarà effettiva solo nel momento in cui Kyiv accetterà formalmente tale misura. Tuttavia, secondo Suslov, la posizione dell’Ucraina appare marginale: “Trump detterà a Zelensky il da farsi”, sottolinea l’esperto, ribadendo come il presidente statunitense abbia ormai acquisito un ruolo di guida nei confronti del governo ucraino.
Dal punto di vista russo, la decisione di Trump e Putin di escludere l’Europa dai negoziati rappresenta un traguardo rilevante, poiché permette a Mosca di trattare direttamente con Washington, senza interferenze esterne. Questo approccio riflette una strategia consolidata del Cremlino, che mira a consolidare il controllo sul futuro politico e legislativo dell’Ucraina, imponendo condizioni severe per qualsiasi tregua duratura: la cessazione totale degli aiuti militari occidentali a Kyiv, la smilitarizzazione del paese, l’istituzione di un governo favorevole a Mosca e l’esclusione dell’Ucraina dalla NATO.
Nonostante il rifiuto di Putin rispetto alla tregua generale proposta a Riad tra Stati Uniti e Ucraina, Suslov sottolinea come la disponibilità della Russia a sospendere gli attacchi energetici rappresenti un segnale di apertura verso una possibile distensione. “Si tratta di un gesto di buona volontà verso Donald Trump e gli Stati Uniti”, afferma il politologo, evidenziando tuttavia che questa moratoria limitata non rappresenta un passo verso un cessate il fuoco complessivo.
La telefonata tra i due leader è stata seguita da nuovi attacchi missilistici russi contro Kyiv e altre città ucraine, segno evidente che, nonostante la possibile sospensione dei bombardamenti sulle infrastrutture energetiche, il conflitto rimane intenso su altri fronti. “Se l’Ucraina accetterà, sospenderemo gli attacchi sulle centrali energetiche. Ma non concederemo altro”, chiarisce Suslov, ribadendo l’inflessibilità di Mosca.
Sull’ipotesi di accordi economici tra Russia e Stati Uniti, il politologo è cauto: “Se mai ci saranno, seguiranno come parte di un’intesa complessiva tra Mosca e Washington”. Anche il tema delle sanzioni è stato affrontato durante la conversazione tra Putin e Trump, insieme a questioni di portata globale come la stabilità strategica e le relazioni con l’Iran.
In sintesi, la telefonata rappresenta un primo passo verso la normalizzazione dei rapporti tra Russia e Stati Uniti, ma il cammino verso una risoluzione definitiva del conflitto e la definizione di un nuovo equilibrio globale appare ancora lungo e complesso.