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Giorgia Meloni durissima: “Manifesto di Ventotene? Sinistra anima illiberale, sono sconvolta”

Pubblicato: 20/03/2025 20:35

“L’essenza di alcuni passaggi di quel manifesto è che il popolo non è in grado di autodeterminarsi”. Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha criticato il Manifesto di Ventotene, rispondendo a una domanda durante il vertice Ue. La questione è esplosa in un contesto già teso, con accuse reciproche tra maggioranza e opposizioni in Parlamento.

Lo scontro in aula e le accuse alla sinistra

La premier ha sottolineato come la distribuzione del Manifesto di Ventotene da parte della sinistra fosse accompagnata da “una reazione assolutamente scomposta” in aula. “Ho visto parlamentari arrivare sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Credo che la sinistra stia perdendo il senso della misura”, ha affermato Meloni.

La leader di Fratelli d’Italia ha descritto l’opposizione come portatrice di “un’anima illiberale e nostalgica” e di “oggettive difficoltà a confrontarsi con le idee degli altri”. Rivendicando la propria posizione, Meloni ha dichiarato: “Io non sono d’accordo con quel testo, ma non ho insultato nessuno. Gli insulti li ho subiti io, ampiamente”.

La smentita sul presunto “trappolone”

Al centro del dibattito c’è anche il presunto “trappolone” orchestrato dal governo. Alcuni resoconti, poi smentiti da Meloni, sostenevano che durante una cena del gruppo Ecr, la premier avrebbe descritto le reazioni delle opposizioni come “isteriche” e parlato di una strategia mediatica “geniale”.

Meloni ha categoricamente negato queste ricostruzioni, mentre dagli ambienti vicini a Fratelli d’Italia emerge un clima di soddisfazione per l’esito della seduta parlamentare, con alcuni eurodeputati che avrebbero brindato alla gestione dello scontro.

Un nuovo capitolo della polemica sul Manifesto di Ventotene

Il riferimento al Manifesto di Ventotene, considerato una pietra miliare del progetto europeo, riaccende il dibattito sull’identità e il futuro dell’Europa. Meloni ha concluso: “Io rivendico le mie idee e il diritto a esprimerle. Questa è la base della democrazia. Il problema non è mio, ma di chi non accetta il confronto”.

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