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I dazi di Trump agitano il governo: tensione tra Meloni e le associazioni di categoria

Pubblicato: 20/03/2025 16:24

L’ombra dei nuovi dazi imposti da Donald Trump si allunga sull’Italia e scuote gli equilibri politici interni. Giorgia Meloni osserva con preoccupazione il crescente malumore delle associazioni di categoria, fondamentali per il consenso del suo governo.

Il rischio è concreto: un duro colpo al Made in Italy, con l’export vitivinicolo in prima linea, potrebbe minare il rapporto con quei settori produttivi che l’hanno sostenuta fin dall’inizio.

Le associazioni sul piede di guerra

Nei corridoi delle principali associazioni di categoria il clima è sempre più teso. La prospettiva di nuove tariffe doganali da parte dell’amministrazione americana genera allarme, e le prime reazioni sono già cariche di nervosismo. Un dirigente del settore vitivinicolo avverte: Se passa questa linea, sarà un bagno di sangue”.

La questione non è solo economica, ma anche politica. Molte di queste associazioni hanno giocato un ruolo importante nell’ascesa di Meloni, attratte dalla sua retorica a difesa del Made in Italy. Ma ora la fiducia vacilla, e il rischio di una rottura con il governo diventa reale.

Tajani e Forza Italia pronti a sfruttare la crisi

In questo scenario di crescente instabilità, Forza Italia osserva con attenzione. Antonio Tajani, forte dei suoi rapporti con gli ambienti vicini all’amministrazione statunitense, potrebbe giocare un ruolo chiave nella mediazione. Tajani ha un canale diretto con Washington, se qualcuno può evitare il disastro, è lui”, sussurra un esponente azzurro.

Se Forza Italia dovesse intercettare il malcontento delle associazioni, il quadro politico cambierebbe sensibilmente, con un riequilibrio degli assetti interni al centrodestra a favore del partito fondato da Berlusconi.

Meloni alle prese con una possibile frattura

Dai territori arrivano segnali chiari: la base produttiva è in agitazione e il governo deve trovare una soluzione rapida. Un dirigente locale avverte: “Se non si trova una soluzione, la base non capirà”.

Per Giorgia Meloni il pericolo è doppio: da un lato, il venir meno di un sostegno chiave per il suo consenso; dall’altro, la possibilità che Forza Italia guadagni terreno, sfruttando la crisi per rafforzare la propria posizione all’interno della maggioranza.

La tensione è destinata a crescere. Se le associazioni di categoria dovessero spostarsi verso Forza Italia, il centrodestra si troverebbe a fare i conti con nuovi equilibri interni. E Meloni potrebbe scoprire che la lealtà, in politica come nell’economia, ha un prezzo che si paga anche in dazi.

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