
Un rapporto costruito sulle due ruote, ma anche su valori familiari, conflitti, riscoperte e tenerezze inaspettate. È quello tra Ignazio Moser e suo padre Francesco, per tutti “Checco” Moser, una delle leggende del ciclismo italiano. Un’eredità fatta non solo di vittorie, come il Giro d’Italia, un campionato del mondo su strada e uno su pista, ma anche di insegnamenti silenziosi e affetto trasmesso più con i gesti che con le parole. Quanto al desiderio di ampliare la famiglia, Ignazio e Cecilia Rodriguez stanno ancora affrontando un percorso delicato: “La nostra paternità dovrà aspettare, è un argomento sensibile per noi. Ci stiamo provando da anni, lo desideriamo tantissimo”.
“Ho sempre idolatrato mio padre, era quasi una figura mistica per me”, racconta Ignazio in un’intervista al Corriere della Sera, ricordando come da bambino fosse affascinato da quella figura instancabile divisa tra sport, politica e impresa.
Un padre severo, un figlio ribelle
Il legame tra i due non è sempre stato semplice. “È un uomo duro, che fatica a mostrare i sentimenti”, spiega Ignazio. “Ma mi ha insegnato la cosa più importante: non mollare mai”. La relazione padre-figlio, negli anni, ha attraversato alti e bassi, fino a trovare oggi una nuova maturità. “Oggi ci sentiamo spesso, anche solo per un come stai, che prima non riuscivo nemmeno a dire”.
Il vero punto di rottura fu quando Ignazio decise di lasciare la vendemmia in azienda per partecipare al Grande Fratello Vip. “Un giorno ero tra le vigne, il giorno dopo in TV con orde di ragazzine che mi seguivano”, ricorda con un sorriso. Un passaggio difficile da accettare per il padre, abituato a un mondo fatto di disciplina e sacrificio, ma che oggi guarda con orgoglio quel figlio che, pur prendendo un’altra strada, ha saputo farsi valere.
Il momento più toccante? Il matrimonio
Un episodio, in particolare, ha segnato il rapporto tra Ignazio e Francesco: “Il giorno del mio matrimonio l’ho visto piangere. Non è tipo da abbracci, ma quella stretta di mano è stata per me un gesto enorme”. Una dimostrazione di affetto contenuto, ma profondo, che ha lasciato un segno.
Da Papà Moser a Nonno Moser
Oggi Francesco Moser è anche nonno. I nipoti Anna, Pietro e Chiara sono diventati il suo punto di dolcezza. “Con loro si sforza di essere affettuoso, anche se non sempre gli viene naturale, e fa molta tenerezza”, racconta Ignazio. “Non è colpa sua, non ha mai ricevuto affetto, è cresciuto con un padre nato nel 1898, che ha attraversato due guerre mondiali e cresciuto 12 figli”.
In tutto questo, Cecilia ha un ruolo fondamentale anche nel rapporto padre-figlio: “Lei è più diretta di me, riesce ad avvicinarlo, ad alleggerire le tensioni. Mi aiuta molto”.