
Il corpo senza vita di Manola Mascia, 28enne originaria di Cagliari, è stato trovato nelle acque di Cala Fighera nella tarda mattinata di mercoledì 19 marzo. A fare la tragica scoperta è stato un passante, che ha subito allertato le autorità. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile e il medico legale Roberto Demontis, il quale ha riscontrato sul cadavere ferite compatibili con una caduta da un’altezza significativa.
Le prime ipotesi suggeriscono che la giovane possa essere scivolata lungo il ripido sentiero che costeggia la scogliera, ma gli inquirenti non escludono alcuna pista. I familiari, preoccupati per la sua scomparsa dalla sera precedente, hanno riconosciuto il corpo. La Procura ha disposto l’autopsia per determinare con esattezza le cause del decesso.
Accanto agli effetti personali della ragazza è stato ritrovato un borsello contenente i documenti di Paolo Durzu, 32enne di Quartu Sant’Elena, suo fidanzato. Dell’uomo, però, non c’è traccia, e si ipotizza che fosse con Manola al momento della tragedia.
Le operazioni di ricerca del 32enne sono iniziate immediatamente, con l’impiego di motovedette, sommozzatori e un elicottero della Guardia Costiera. Il peggioramento delle condizioni del mare ha complicato le operazioni, che sono riprese con intensità all’alba di oggi. Nel frattempo, gli agenti della Squadra Mobile, sotto il coordinamento del dirigente Davide Carboni, stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire gli ultimi spostamenti della coppia e chiarire le circostanze dell’accaduto.