
Nel panorama politico europeo si registra un cambiamento significativo nell’opinione pubblica, secondo un recente sondaggio condotto da Cluster17 per la rivista di geopolitica Grand Continent. “L’ipotesi che facciamo è che Donald Trump stia producendo un terremoto a Washington che sta avendo degli effetti tellurici su tutto il continente” osserva Gilles Gressani, direttore della rivista. Il dato più sorprendente è l’emergere di sentimenti contrastanti: il presidente degli Stati Uniti è percepito come un “nemico dell’Europa” da metà degli intervistati, mentre il 63% teme che la sua rielezione possa rendere il mondo meno sicuro. Quasi la metà degli europei (43%) lo considera un leader con inclinazioni autoritarie e il 39% lo vede addirittura come un dittatore. Al contrario, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è il capo di Stato che gode della maggiore fiducia tra i leader europei.
Il sondaggio, condotto su un campione di oltre 10mila cittadini di nove Paesi, tra cui l’Italia, è stato pubblicato alla vigilia del vertice dei leader dell’Ue a Bruxelles. Gressani sottolinea come “la fine dell’Europa merkelliana” coincida con la chiusura di una fase dominata da soluzioni tecniche e asettiche: “Si apre una nuova fase più calda, anche più pericolosa, in cui i popoli e le società chiederanno di partecipare in modo molto più intenso”. La maggioranza degli europei (55%) ritiene che nei prossimi anni il rischio di un conflitto armato sul territorio Ue sia elevato (49% in Italia). Di fronte a questa prospettiva, il 70% degli intervistati (58% in Italia) ritiene che l’Europa debba affidarsi alle proprie forze per garantire la sicurezza del continente.
L’Italia mostra una percezione del rischio legato a Trump tra le più basse d’Europa, simile a quella di Paesi come Romania e Polonia: solo il 37% lo considera una minaccia, rispetto al 40% in Francia e al 46% in Germania. Tuttavia, una tendenza appare chiara. “Persino gli atlantisti di ferro, come il prossimo cancelliere tedesco o il presidente della Repubblica italiana, hanno usato parole molto dure contro l’attuale amministrazione Usa” sottolinea Gressani. “Questo sondaggio mostra che sono allineati alla posizione di una maggioranza dei cittadini europei. C’è una forte domanda di un’Europa che sappia resistere. Una resistenza non aggressiva, non bellicosa ma chiara e ferma contro il vassallaggio che i nuovi imperi vogliono imporre ai popoli europei”.