
Le parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pronunciate ieri alla Camera sul Manifesto di Ventotene hanno scatenato una dura reazione in Aula, con le opposizioni compatte nel contestarla. «Non è la mia Europa», ha dichiarato la premier, riferendosi ai passaggi del testo di Spinelli, Rossi e Colorni, in cui si parla di una rivoluzione europea socialista e dell’abolizione della proprietà privata.
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Seduta sospesa due volte per le proteste
Le tensioni hanno raggiunto il culmine con le proteste del Partito Democratico, tanto da costringere la presidenza della Camera a sospendere la seduta per due volte. La polemica è poi proseguita fuori dall’Aula, con la premier che, intercettata da L’Aria Che Tira, programma di approfondimento di La7 condotto da David Parenzo, ha difeso la sua posizione.
La replica della premier
Un’inviata del programma ha chiesto alla Meloni le ragioni del suo attacco al Manifesto di Ventotene, considerato un simbolo dell’Europa unita. La premier ha risposto: «Ho fatto arrabbiare? Ma ho solo letto un testo, un simbolo del quale ho riletto i contenuti. Non capisco cosa ci sia di offensivo nel leggere un testo».
#lariachetira Meloni legge il manifesto di Ventotene alla Camera, scoppia il caos: "Non capisco cosa ci sia di offensivo" https://t.co/oBUgceN3Uk
— La7 (@La7tv) March 19, 2025
Un giornalista presente ha contestato la sua interpretazione, accusandola di aver distorto il significato del documento. La premier ha ribattuto: «No, non l’ho distorto. L’ho letto testualmente, ma non per ciò che il testo diceva ottant’anni fa, bensì perché è stato distribuito sabato scorso. Se lo riproponi oggi, io devo leggerlo e chiederti se è quello in cui credi, punto». Dopo questa dichiarazione, la Meloni ha evitato ulteriori domande e ha lasciato il luogo scortata dalla sicurezza.
Oggi e domani il Consiglio europeo
Nel frattempo, il presidente del Consiglio è atteso oggi e domani a Bruxelles per il Consiglio europeo, dove si discuterà del piano di riarmo europeo e del conflitto in Ucraina.