
Il mondo della pallanuoto piange la scomparsa di Giancarlo Guerrini, uno dei personaggi più completi ed eclettici degli sport acquatici. Guerrini è stato un campione olimpico con il Settebello a Roma nel 1960, ma la sua carriera si è estesa ben oltre il ruolo di atleta.
Guerini era noto anche perché, fino all’età di 15 anni, non sapeva nuotare. Scomparso all’età di 85 anni, l’ex campione ha scritto una storia che va oltre il suo oro olimpico: è stato anche nuotatore, allenatore, dirigente e scrittore, e ha lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport.
Un inizio segnato dalla paura
Il percorso sportivo di Guerrini, nato a Roma nel 1939, ha avuto un inizio molto lontano dall’immagine del campione che tutti avrebbero imparato a conoscere. A 15 anni, infatti, rischiò di annegare durante una gita a Ostia.
Quell’esperienza, drammatica e traumatica, lo spinse a iscriversi a un corso di nuoto. Fu un momento di svolta, perché in breve tempo Guerrini sviluppò una naturale facilità nel muoversi nell’acqua che lo portò a scoprire una passione travolgente per la pallanuoto.
Il trionfo olimpico e la carriera sportiva
Nel 1960, a soli 21 anni, Guerrini realizzò il suo sogno: vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma con il Settebello, una squadra leggendaria guidata dall’allenatore ungherese Bandy Zolyomy. Il gruppo, che includeva alcuni dei più grandi talenti della storia della pallanuoto, come Eraldo Pizzo, Rosario Parmegiani, Amedeo Ambron e Gianni Lonzi, divenne una vera e propria icona dello sport italiano.
Guerrini continuò a eccellere anche a livello di club: dopo aver militato per molti anni nella Lazio, squadra che poi allenò, si trasferì alla Pro Recco, con la quale vinse 3 scudetti e una Coppa dei Campioni. Il suo talento non si limitava alla pallanuoto: Guerrini fu anche membro della Nazionale di nuoto e, dopo le Olimpiadi di Roma, partecipò a Tokyo 1964 e Città del Messico 1968. In particolare, fu anche riserva della staffetta 4×200, dimostrando la sua versatilità.
Un percorso da dirigente e scrittore
Dopo il ritiro dalle competizioni, Guerrini continuò a frequentare il mondo della pallanuoto come dirigente, ricoprendo il ruolo di segretario generale della Federazione Italiana Nuoto (FIN) e della Federazione Italiana Scherma. La sua esperienza e il suo impegno nell’ambiente federale sono stati fondamentali per la crescita e lo sviluppo del movimento acquatico italiano.
Negli ultimi dieci anni della sua vita si dedicò anche alla scrittura, pubblicando romanzi che riflettevano la sua visione del mondo. Il suo “Pulcinella ti vuole morto” (2015) e “Il cammino della luce” (2021) sono opere che mostrano un altro lato del campione, appassionato di letteratura e spiritualità.
Onori e riconoscimenti
Per i suoi meriti sportivi, Guerrini ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2015. Inoltre, nel 2021, insieme ai compagni del Settebello di Roma ’60, fu insignito del Collare d’Oro al Merito Sportivo, la massima onorificenza che il Coni può assegnare.
Per onorare la sua memoria, la FIN ha proclamato un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni federali di tutte le discipline acquatiche in programma sabato e domenica. Un gesto simbolico che testimonia quanto Guerrini sia stato una figura imprescindibile per lo sport italiano.