
Tutti gli autovelox “approvati” dal 13 agosto 2017 in poi saranno considerati automaticamente omologati. È quanto stabilisce il nuovo decreto del governo sull’omologazione degli autovelox, trasmesso dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti a Bruxelles per il vaglio dell’Unione europea.
Il testo consentirà ad almeno 12 modelli di dispositivi, già in linea con le normative tecniche, di rimanere in funzione senza ulteriori passaggi burocratici. L’Unione europea potrà presentare osservazioni al provvedimento entro il 24 giugno. In assenza di rilievi, il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore entro l’estate.
La questione ricorsi resta ancora aperta
Nonostante l’iniziativa, il decreto non chiude ancora il capitolo dei ricorsi presentati da automobilisti, che in questi anni hanno contestato sanzioni elevate da autovelox non formalmente omologati. Secondo Stefano Zerbi, portavoce del Codacons, “non ci sarà un effetto valanga fino a quando il decreto non sarà attuato”.
L’Asaps, Associazione amici e sostenitori della polizia stradale, accoglie con favore il decreto: “Finalmente si farà chiarezza e termineranno i ricorsi sistematici che hanno delegittimato i misuratori di velocità e portato all’annullamento di sanzioni, anche per violazioni gravi”, ha commentato Giordano Biserni, presidente dell’associazione.
L’articolo 6: il nodo sui dispositivi antecedenti al 2017
Il punto centrale del decreto è l’articolo 6. Al comma 2, si specifica che tutti gli autovelox approvati prima del 13 giugno 2017 dovranno essere sottoposti a test tecnici prima di ottenere l’omologazione definitiva. Il comma 4 va oltre: alcuni dispositivi dovranno essere disattivati e successivamente riattivati solo dopo aver superato l’iter previsto.
Secondo il Codacons, questo passaggio potrebbe causare gravi problemi di gestione. “Si rischia il caos, soprattutto laddove non sia chiara la data di approvazione del dispositivo”, avverte Zerbi. L’associazione sottolinea inoltre che qualsiasi multa elevata con apparecchi approvati ma non omologati secondo le nuove disposizioni potrà essere annullata da prefetti e giudici di pace, con potenziali danni economici per i Comuni a causa delle spese legali e dei rimborsi.
“Fleximan” e i sabotaggi agli autovelox
Il decreto arriva anche in un contesto di crescente tensione sull’uso degli autovelox, segnato da episodi come quelli della cosiddetta “banda Fleximan”, responsabile del taglio e sabotaggio di dispositivi di controllo della velocità per sfuggire alle riprese video. Episodi che hanno contribuito ad alimentare la sfiducia verso questi strumenti da parte di molti automobilisti.
Con l’entrata in vigore del decreto, il governo punta a mettere ordine nella normativa, rendendo più omogenea e certa la gestione degli autovelox su tutto il territorio nazionale.