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Garlasco, Andrea Sempio parla dopo 18 anni: “Sono innocente, non ho nulla da nascondere”

Pubblicato: 21/03/2025 22:14

A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, Andrea Sempio, ora 37enne, è tornato sotto i riflettori dopo essere stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati. L’uomo ha parlato per la prima volta alla trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete4, per raccontare la sua versione dei fatti e ribadire la sua estraneità al delitto.

Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, aveva 26 anni. Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l’allora fidanzato Alberto Stasi. Ora, un nuovo esame genetico avrebbe rilevato tracce del DNA di Sempio sotto le unghie della vittima, portando la Procura a riaprire il fascicolo e notificare un avviso di garanzia per omicidio.

«Ho sempre indossato una maschera per sopravvivere al tritacarne mediatico»

Nel corso dell’intervista con Gianluigi Nuzzi, Sempio ha spiegato il motivo del suo lungo silenzio pubblico: «Per sopravvivere emotivamente, l’unico modo è non reagire, mostrarsi imperturbabile. Qualunque reazione, in un clima simile, ti si ritorce contro». E aggiunge: «Non è una maschera per nascondere l’omicidio, ma una difesa da tutto questo rumore mediatico».

«Parlo ora perché è il momento. Non sono mai scappato»

«È arrivato il momento di parlare», ha detto Sempio. «Per molto tempo mi sono tenuto in disparte, anche per essere disponibile alle autorità. Non ho nulla da nascondere». A chi gli chiede perché non sia fuggito quando già in passato era stato coinvolto nell’indagine, risponde: «Non sono scappato perché non ho motivo di scappare. Voglio solo tornare al mio lavoro e alla mia vita normale».

«Braccato dai media, non dalla giustizia»

Sempio denuncia una forte pressione mediatica, raccontando di essere seguito dai giornalisti e di subire appostamenti sul luogo di lavoro. «Braccato sì, ma solo dai media. Non dalla giustizia. Anzi, sono contento che la magistratura faccia il proprio lavoro fino in fondo, così da chiarire la mia posizione una volta per tutte».

«Io con Chiara non avevo nessun rapporto»

L’indagato nega con fermezza qualsiasi tipo di relazione con Chiara Poggi: «Non c’è mai stato alcun contatto personale, nemmeno una chiamata, un messaggio o un’uscita insieme. Non frequentavamo lo stesso giro, non c’è nulla sotto».

«Se il mio DNA è lì, è perché frequentavo quella casa»

Rispetto alla presenza del suo DNA sulle unghie della vittima, Sempio spiega: «Frequentavo la casa, andavo lì con Marco, il fratello di Chiara. Non sarei sorpreso di trovare tracce mie». E aggiunge: «Ma se parliamo di DNA da contatto, allora dovremmo aspettarci una quantità rilevante. Se invece c’è solo una minima traccia, qualcosa non torna».

«Temo solo di finire nel tritacarne»

«Sono innocente, non ho fatto nulla, non ho segreti», ribadisce Sempio. E ammette: «La mia paura non è il processo in sé, ma tutto ciò che comporta: il dolore di mia madre, il doversi nascondere, il peso dell’esposizione mediatica. È questo che ti distrugge».

Infine, sulla possibilità di vivere un calvario giudiziario come quello di Alberto Stasi, Sempio riflette: «Sì, ho paura. Ma ora ho bisogno di uscire allo scoperto. Una volta che ti sei mostrato, e non c’è nulla da attaccare, sei libero».

Fammi sapere se vuoi anche una versione sintetica o un focus sulle implicazioni giudiziarie del nuovo esame genetico.

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