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Orrore in ospedale: punta della fresa lasciata dai medici nel cranio della paziente

Pubblicato: 21/03/2025 09:54

Un tragico incidente stradale, un lungo percorso di interventi chirurgici e una lunga battaglia legale che si è conclusa recentemente con un risarcimento aumentato. La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la responsabilità dell’ospedale Careggi e del medico che operò una donna gravemente ferita in un incidente d’auto, riconoscendo un risarcimento di oltre 163mila euro per danni non patrimoniali, una cifra che supera di oltre cinque volte quella stabilita in primo grado.

La vicenda della donna, che all’epoca aveva 29 anni, ha avuto inizio nel 2002, quando un grave incidente automobilistico le causò fratture cranio-facciali e altre ferite, tra cui la perdita di un braccio. Dopo un intervento d’urgenza, la donna subì diversi interventi chirurgici per ricostruire la zona maxillo-facciale. Tuttavia, nel 2010, durante una risonanza magnetica, venne scoperto un corpo estraneo metallico nel suo cranio: si trattava della punta di una fresa chirurgica dimenticata durante uno degli interventi.

La donna, assistita dall’avvocato Sanua Principia, avviò una causa legale contro l’ospedale e il medico. Nel 2013, il tribunale di primo grado stabilì un risarcimento di circa 30mila euro. Recentemente, la Corte d’Appello ha confermato la responsabilità dell’ospedale, ma ha deciso di aumentare considerevolmente l’importo del risarcimento, fissandolo a oltre 163mila euro.

Una parte cruciale della sentenza è stata la consapevolezza della donna di dover convivere per sempre con il frammento metallico, che si trova in una zona delicata, vicino al cervello, e che non può essere rimosso. Sebbene il corpo estraneo non causi dolore fisico, ha provocato alla donna un disturbo d’ansia cronico, dovuto alla paura di possibili complicazioni in futuro, come danni provocati da urti o movimenti bruschi.

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