
Una donna di 62 anni è deceduta il 18 marzo presso l’ospedale Grassi di Ostia a seguito di un’operazione di liposuzione eseguita qualche giorno prima in una struttura privata della Capitale. La pensionata era entrata in coma vegetativo il 14 marzo, poche ore dopo l’intervento estetico. La salma è stata trasferita al Policlinico Tor Vergata, dove sarà effettuata l’autopsia per accertare le cause del decesso.
La denuncia e le indagini
I carabinieri di Ardea stanno indagando sul caso dopo la denuncia presentata dalla figlia della vittima, che ha chiamato in causa i medici responsabili dell’intervento. La famiglia della donna, sconvolta dall’accaduto, si è detta incredula per quanto avvenuto, definendo la liposuzione un’operazione “banale” per la quale nutrivano piena fiducia nei confronti della struttura e del personale sanitario coinvolto.
Precedenti simili e responsabilità medica
Il caso ricorda un episodio avvenuto il 10 dicembre 2024, quando un’altra donna perse la vita dopo un intervento di rinoplastica. Anche in quell’occasione, la famiglia della vittima aveva dichiarato di essersi affidata con tranquillità ai medici per un’operazione considerata di routine.
L’attenzione degli inquirenti si concentra ora sulle procedure adottate e sulle eventuali responsabilità della clinica privata dove è stata eseguita la liposuzione. Gli esiti dell’autopsia saranno fondamentali per chiarire eventuali errori o negligenze.
I rischi degli interventi estetici
L’episodio riaccende il dibattito sui rischi associati agli interventi di chirurgia estetica, anche quelli apparentemente meno complessi. Ogni anno numerosi pazienti ricorrono a queste operazioni per motivi personali o estetici, spesso sottovalutandone le possibili complicazioni.
Gli sviluppi delle indagini saranno determinanti per fare chiarezza e attribuire eventuali responsabilità.