
Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul, è stato arrestato il 19 marzo con l’accusa di favoreggiamento al terrorismo e corruzione. Imamoglu, esponente di spicco del partito di opposizione Chp, ha respinto le accuse definendole “immorali e infondate”. Durante l’interrogatorio di cinque ore condotto dalla polizia, ha sostenuto che le accuse sarebbero un tentativo di minare la sua reputazione e credibilità. La notizia è stata confermata dalla municipalità di Istanbul.
Erdogan attacca l’opposizione
Nel frattempo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato un duro attacco al Chp, principale partito di opposizione, che ha invitato la popolazione a manifestare contro l’arresto di Imamoglu. Erdogan ha accusato il Chp di alimentare il caos e di non rispondere adeguatamente alle accuse di corruzione. “In Turchia nessuno è fuori dal raggio d’azione della giustizia. I nostri comuni devono essere liberati dalla corruzione e dalle ingiustizie, ma l’opposizione fa l’esatto contrario”, ha dichiarato Erdogan.
Il presidente ha inoltre criticato l’incitamento alle proteste di piazza, definendolo un modo per coinvolgere “gruppi marginali” e creare disordini nelle città. “Non aiutano i propri sindaci indagati, ma alimentano tensioni che danneggiano la nostra società”, ha aggiunto Erdogan, ribadendo la necessità di un’indagine giudiziaria indipendente.
Una crisi politica senza precedenti
Secondo lo storico Cagaptay, la situazione in Turchia rischia di seguire una traiettoria simile a quella della Russia, con una crescente repressione nei confronti dell’opposizione. “Erdogan potrebbe trovarsi di fronte alla sua nemesi politica“, ha affermato l’esperto.
L’arresto di Imamoglu, figura simbolo della politica locale e possibile rivale di Erdogan, potrebbe segnare un punto di svolta nella politica turca, alimentando ulteriori divisioni tra governo e opposizione.