
Ospiti oggi, sabato 22 marzo, nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo, Eva Grimaldi e Imma Battaglia hanno condiviso un toccante racconto della loro vita. Le due donne, unite dal 2019 in unione civile, hanno parlato del loro legame, ma anche di un passato segnato da episodi dolorosi di molestie subite quando erano bambine.
Le rivelazioni in studio
Con la voce rotta dall’emozione, è stata Eva Grimaldi a rompere il silenzio sullo studio di Canale 5, raccontando un episodio che l’ha profondamente segnata: “Andavo alle elementari, avevo 9 anni. Un giorno andai con un amico di famiglia a vedere la nuova casa che stava preparando per me e la mia famiglia. Entriamo in casa e mi porta in camera, cosa che ho trovato subito assurda. Mi disse di sistemarmi sulla rete del letto e mi ha tirato su le gambe, cominciando a toccarmi le cosce”.
“Io non volevo che andasse oltre – ha continuato Grimaldi – ho cercato di allontanarlo non avevo la forza per fermarlo, allora lui mi portò in bagno e cominciò a masturbarsi e mi costrinse a guardarlo. Io piangevo disperata ma non potevo scappare”. Anche Imma Battaglia ha rivelato di aver vissuto un’esperienza simile, avvenuta quando aveva solo dodici anni: “Era anche lui un amico di famiglia. Mi portò nel suo studio. Non capivo cosa volesse fare. Era tutto strano e terribile”, ha spiegato.
Perché non hanno parlato prima
Quando Silvia Toffanin ha chiesto alle due donne il motivo del silenzio mantenuto per anni, Eva Grimaldi ha raccontato: “L’ho detto ai miei genitori solo a 30 anni, dopo che lui è venuto a mancare. Avevo tanta paura. Ogni volta che lo incontravo mi aggrediva con uno sguardo che era come una minaccia“. Ha aggiunto che nemmeno i suoi fratelli erano a conoscenza di quanto accaduto.
Il messaggio finale
Le due donne hanno concluso il loro racconto con un importante appello, sottolineando: “Ricordiamo sempre che bisogna denunciare“.
Un episodio di grande impatto emotivo che ha messo in luce l’importanza di parlare e denunciare per combattere il silenzio e il senso di colpa che spesso accompagna chi subisce simili traumi.