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Bertinotti attacca Meloni: “Ventotene? Fossi stato lì le avrei tirato un libro”

Pubblicato: 23/03/2025 18:55

Un intervento incendiario quello dell’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ospite del programma In altre parole su La7, in cui ha dichiarato che se fosse stato presente alla Camera durante il discorso della premier Giorgia Meloni, avrebbe “tirato un libro” contro di lei. L’occasione del suo commento è stata la citazione da parte della Meloni del manifesto di Ventotene, un testo simbolo della nascita dell’Europa unita. La premier, infatti, ha sottolineato che quella visione non appartiene alla sua idea di Europa, suscitando la reazione di Bertinotti.

La trasgressione e la reazione di Bertinotti

L’ex leader di Rifondazione Comunista ha spiegato che il suo gesto, puramente simbolico, sarebbe stato una reazione alla “trasgressione” compiuta dalla Meloni, accusata di irrompere contro un atto che, fino a ieri, veniva considerato fondativo della Repubblica italiana. Bertinotti ha sottolineato che non stava criticando il “mito” del manifesto di Ventotene, ma il fatto che la premier abbia “sfidato” i valori storici che esso rappresenta. “Meloni è abituata a fare un discorso istituzionale e poi una trasgressione”, ha dichiarato Bertinotti, definendosi un “non violento”. Tuttavia, ha aggiunto: “Se fossi stato in Parlamento, avrei tirato un oggetto contundente verso la presidente del Consiglio”, pur ammettendo che tale gesto avrebbe comportato la sua espulsione dall’aula.

Fratelli d’Italia: “Instiga alla violenza”

La reazione di Bertinotti non è passata inosservata nel partito della premier. Fratelli d’Italia ha risposto duramente, accusando l’ex leader della sinistra di istigare alla violenza. “La sinistra sta mostrando il suo volto peggiore”, ha affermato Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera dei deputati. La critica si estende anche alla reazione di Romano Prodi sullo stesso tema del manifesto di Ventotene, che ha suscitato altre polemiche. Salvo Sallemi, vicecapogruppo dei senatori di FdI, ha dichiarato che la sinistra, “accecata dall’odio per i successi del governo Meloni”, stia alimentando un clima di rabbia e violenza. Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario dei senatori di FdI, ha accusato la sinistra di “sprofondare nella disperazione”, incapace di accettare il ruolo centrale che l’Italia ha conquistato sulla scena internazionale grazie alla leadership della premier.

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