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Italia, giornalista bloccato dalla polizia, buttato a terra e ammanettato

Pubblicato: 23/03/2025 20:14

Picchiato, strattonato, buttato a terra e schiacciato sull’asfalto. Gabriele Carchidi, giornalista e direttore del portale d’informazione locale Iacchitè, noto per le sue inchieste ficcanti, è stato fermato e brutalmente costretto a terra dalla polizia a Cosenza. “Uno di loro aveva il ginocchio vicino alla mia schiena, in quel momento mi sono venute in mente le immagini di George Floyd e di altri morti durante fermi di polizia e ho avuto davvero paura”, ha raccontato Carchidi. Un video, ripreso da un palazzo affacciato sulla strada, documenta l’intera aggressione, mostrando una violenza inspiegabile e ingiustificata.

La richiesta di documenti, poi il fermo “choc”

Sabato pomeriggio, Cosenza. Gabriele Carchidi sta camminando lungo via degli Stadi, il tragitto che percorre quotidianamente per raggiungere la redazione. Indossa una tuta nera e scarpe da corsa, segno che approfitta della passeggiata per fare un po’ di esercizio. Improvvisamente, una pattuglia della polizia accosta e gli intima di fermarsi: “Documenti”.

Carchidi chiede il motivo del controllo. Gli agenti, racconta, diventano subito più aggressivi e insistono sulla richiesta senza fornire spiegazioni. Una situazione paradossale, considerando che il giornalista è una figura ben conosciuta a Cosenza: è stato la storica voce dello stadio e dirige un portale spesso critico, che gli ha procurato non pochi problemi, comprese numerose querele che lo costringono a frequenti identificazioni in questura.

Gabriele Carchidi è un volto noto a Cosenza, le sue inchieste sulle anomalie in questura

Negli ultimi tempi, Iacchitè ha pubblicato diverse inchieste scomode sulla polizia di Cosenza, sollevando interrogativi su episodi come:

  • Cocaina scomparsa dopo sequestri;
  • Denaro confiscato ai parcheggiatori abusivi sparito nel nulla;
  • Furti negli uffici della polizia;
  • Presunte faide interne, ricatti e minacce, compreso il ritrovamento di bossoli e un messaggio intimidatorio su un’auto della Digos.

Il racconto dell’aggressione: “Ho avuto paura”. E quelle parole di un agente…

“Ho cercato di oltrepassare l’agente e di allontanarmi. Ma la sua collega stava già chiamando i rinforzi”, racconta Carchidi. In pochi istanti, arrivano altre pattuglie a sirene spiegate. Il video, che ora sta facendo il giro del web, mostra tre agenti che lo strattonano, lo spingono e lo scaraventano a terra. La violenza dell’azione è tale che il giornalista perde una scarpa. Un agente lo blocca con un ginocchio sulle gambe, un altro tenta di immobilizzarlo sulla schiena.

“In quel momento ho avuto davvero paura. Troppa gente è morta così. Con un colpo di reni sono riuscito a girarmi”, racconta. Infine, viene ammanettato e trascinato sulla volante, per poi essere condotto in questura.

Denunciato per resistenza a pubblico ufficiale

Mi sembrava tutto surreale: due volanti che attraversano la città a tutta velocità e a sirene spiegate per portare me in questura”, ha raccontato Carchidi. Una volta arrivato, un agente si lascia sfuggire una frase rivelatrice: “Tu sei un diffamatore”. Segno che la polizia sapeva perfettamente chi stava fermando.

Nonostante l’evidente abuso di forza, Carchidi viene identificato, fotosegnalato e costretto a lasciare le impronte. Dopo oltre un’ora viene rilasciato, ma con una denuncia a suo carico per resistenza a pubblico ufficiale. “Non posso non pensare che sia un tentativo di intimidazione, ma non ci riusciranno”, dichiara il giornalista. “Il video dimostra chiaramente ciò che è successo. E presto presenterò denuncia”, ha detto il direttore di Iacchitè.

Un controllo che degenera

Un volto noto in ciL’aggressione documentata in vidL’accusa di resistenza a pubblico ufficiale

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Ultimo Aggiornamento: 23/03/2025 20:16

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