
L’Italia esce da Dortmund con un pareggio rocambolesco contro la Germania, un 3-3 che lascia più ombre che luci nel cammino verso il prossimo Mondiale. La Nazionale di Luciano Spalletti ha vissuto due partite in una: un primo tempo da incubo, con i tedeschi dominatori assoluti, e una ripresa coraggiosa, che ha sfiorato l’impresa. Ma il punto conquistato non basta a nascondere i problemi.
Primo tempo da dimenticare per gli Azzurri
L’Italia si è presentata con quattro volti nuovi rispetto alla gara precedente, con Gatti, Buongiorno, Ricci e Maldini dal primo minuto. Un approccio conservativo che, nelle intenzioni di Spalletti, doveva contenere l’intensità tedesca. Ma il piano è naufragato subito: la Germania ha preso il controllo totale del campo e ha iniziato a macinare gioco con fisicità e aggressività. Gli Azzurri, incapaci di reagire, hanno lasciato l’iniziativa agli avversari, che prima della mezz’ora hanno trovato il vantaggio con un rigore trasformato da Joshua Kimmich dopo un fallo di Buongiorno su Kleindienst.
Il gol ha acceso ancora di più i padroni di casa, che hanno sfiorato il raddoppio con Goretzka prima di trovarlo con Musiala, completamente dimenticato dalla difesa su azione da corner. Poco prima dell’intervallo, la Germania ha affondato definitivamente con il 3-0 di Kleindienst, bravo a sfruttare un’altra disattenzione italiana.
La reazione nella ripresa
Dopo l’intervallo, Spalletti ha rivoluzionato la squadra inserendo Politano e Frattesi per Gatti e Maldini. L’Italia ha cambiato atteggiamento, diventando più aggressiva e trovando subito il gol grazie a un errore clamoroso tra Sané e Kimmich: Moise Kean ne ha approfittato, rubando palla e battendo Baumann con un destro potente.
L’ingresso di Raspadori ha dato ulteriore vivacità all’attacco e proprio lui ha servito a Belotti l’assist del 3-2 al 70′. Tre minuti dopo, l’episodio che poteva cambiare tutto: l’arbitro Marciniak ha concesso un rigore per un fallo di Schlotterbeck su Di Lorenzo, ma richiamato dal VAR ha deciso di revocare la decisione. Un colpo psicologico per gli Azzurri, che hanno perso slancio fino al recupero, quando un altro penalty, questa volta in favore dell’Italia, ha permesso a Raspadori di fissare il punteggio sul 3-3.
Il cammino degli azzurri verso il Mondiale
L’Italia ora dovrà voltare pagina rapidamente: il prossimo 6 giugno inizierà il percorso verso il Mondiale con la sfida contro la Norvegia a Oslo. Una gara che sarà un vero crash test, considerando che Haaland e compagni hanno appena demolito la Moldavia. Il primo posto nel gruppo I è l’obiettivo principale, perché affidarsi ai playoff sarebbe un rischio enorme, come dimostrato dai fallimenti del 2017 e del 2022. Spalletti ha molto su cui lavorare, soprattutto sull’atteggiamento iniziale: contro la Norvegia servirà un’Italia aggressiva fin dal primo minuto, per non rischiare di compromettere subito la qualificazione.